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    ITALIA - Thursday 15 July 2021, 10:56

    Napoli, licenziati gli operai della Whirlpool, sale la tensione

    Tornano a protestare gli operai della Whirlpool di Napoli ma l'azienda è irremovibile, la cessazione delle attività sarà il 22 luglio
    Fonte: YouTube
    Fonte: YouTube
    Continuano le proteste degli operai della Whirlpool di Napoli, ora che la multinazionale ha annunciato il licenziamento di 340 operai mentre le promesse del ministero finiscono nel dimenticatoio. Alla fine di luglio, il 22 per l’esattezza, per i lavoratori non ci sarà più niente da fare e saranno costretti a lasciare il proprio posto di lavoro.
     
    Il Mise ha convocato un tavolo tecnico al governo ma i vertici di Whirlpool sono irremovibili: non possono più permettersi di sostenere economicamente lo stabilimento. Niente di fatto nemmeno per la cassa integrazione che terminerà anch’essa il 22 luglio.
     
    E i lavoratori non ci stanno e hanno raggiunto il Premier Mario Draghi a Santa Maria Capua Vetere per avere un “colloquio diretto” e per chiedere diritti e sicurezza. Il Premier li ha ricevuti e ha definito il provvedimento della Whirlpool grave e un inaccettabile sgarbo istituzionale.
    Eppure è così e tra una settimana esatta i lavoratori saranno costretti ad uscire dalla fabbrica per l’ultima volta.

    Whirlpool di Napoli, la decisione irremovibile dell’azienda

    Anche i sindacati sono in prima linea per trovare una situazione ma la questione è delicata e la multinazionale non ha intenzione di cedere. Non è chiaro il perché di questo ulteriore cambio di rotta da parte dell’azienda dati i fondi del Governo dedicati proprio allo stabilimento napoletano, la cassaintegrazione fino ad ottobre e le misure su cui è a lavoro la politica per sfruttare al meglio le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato dall’UE.
    E se la Whirlpool non cede, nemmeno gli operai arretrano di un passo ma la situazione è tesa e incandescente e potrebbe degenerare in tempi rapidi se non viene trovata al più presto una soluzione. 
     
    Quello che non è chiaro è perché l’azienda abbia cambiato idea in maniera così repentina, rinunciando anche alle 13 settimane di cassaintegrazione previste dall’accordo sottoscritto tra Governo e Sindacati. 
     
    E la mobilitazione continua con la rabbia e la stanchezza degli operai che inizia a farsi sentire, soprattutto dopo oltre due anni di sacrifici per tenere aperto lo stabilimento. Ci si prepara a manifestazioni e iniziative operaie che risponderanno con più forza alla decisione dell’azienda ma difficilmente si cambierà idea riguardo la cessazione dell’attività. Intanto la Whirlpool ha triplicato i suoi profitti negli ultimi 26 mesi, realizzando oltre 5 milioni di prodotti; per questo è sospetta la chiusura dello stabilimento di Napoli.  Ed è anche per questo che politica e sindacati chiedono all’azienda chiarimenti e più tempo per gestire la cosa, ma anche qui è un percorso travagliato che difficilmente troverà terreno fertile per il confronto.
     
    Redazione
    luogo Italia
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    Tag:
    Napoli - Mario Draghi - Whirlpool
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