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    ITALIA - Wednesday 12 May 2021, 10:16

    Mattia Torre vince un David postumo, la dedica della figlia commuove tutti

    Un fiume di applausi e standing ovation per Emma Torre, che ha ritirato il David di Donatello vinto postumo dal padre, lo sceneggiatore Mattia Torre
    Fonte: Diretta RAI
    Fonte: Diretta RAI
    Un momento ricco di commozione e tante lacrime alla 66esima edizione del David di Donatello quando la figlia dello sceneggiatore Mattia Torre, morto a 47 anni nel 2019 per malattia, ritira il premio sul palco. Un parterre in piedi, lo scroscio delle mani che applaudono e le lacrime sui volti degli attori Valerio Mastandrea e Pierfrancesco Favino accolgono sul palco la piccola Emma Torre, che ritira il David di Donatello di suo padre, lo sceneggiatore Mattia Torre, morto ad appena 47 anni a causa di un tumore al rene che non gli ha lasciato scampo.
     
    Lo scrittore ha vinto post mortem l’ambito Oscar italiano per la Miglior Sceneggiatura originale con “Figli”, film drammatico con Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea. Visibilmente commosse, salgono sul palco della 66esima edizione del David di Donatello la moglie Francesca e la figlia Emma, fiera e onorata di poter rappresentare il compianto papà.
     

    Il discorso di Emma Torre 

    Stringe il David tra le braccia e con un nodo in gola introduce un discorso che lascia tutti senza parole:
    “Voglio fare i complimenti a mio padre, che è riuscito a vincere questo premio, anche se non c’è più. Lo dedico a tutte le persone che mi sono state vicine, al mio fratellino Nico che mi fa ammazzare dalle risate e a mia mamma che non si arrende mai.” La mamma la guarda e sorride.
     
    E ancora “Figli parla di famiglie sole e di bambini che nascono, per questo ringrazio le ostetriche, i medici e gli infermieri che si impegnano per non far volare via le persone. Bravo papà!”
     
    A questo punto parte una standing ovation, tutti in piedi, Sophia Loren compresa, per onorare il coraggio di una bambina rimasta orfana di padre e l’indiscusso talento nella scrittura di Mattia Torre. 
     

    Figli - La trama

    La scrittura di “Figli” è iniziata partendo da “I figli invecchiano”, un monologo dello stesso Torre. La malattia incalza proprio un attimo prima dell’inizio delle riprese. 
    Il lungometraggio passa quindi nelle mani del regista Giuseppe Bonito, già aiuto regista nella serie “Boris”, in cui Mattia era co sceneggiatore, insieme a Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico.
     
    Figli, interpretato da Paola Cortellesi e Valerio Mastrandea (molto amico dello sceneggiatore), è la storia di una coppia sposata che ha una figlia di 6 anni. Una vita normale, fino a quando non arriva il secondo figlio Pietro, a sconvolgere i ritmi e gli equilibri creatisi.
     
    La coproduzione è stata affidata a Vision Distribution, Wildside e The Apartment e la distribuzione è ad opera di Vision Distribution.
    Redazione
    luogo Italia
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    Tag:
    cinema
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