Quarant’anni dalla Legge Galasso: pietra miliare nella tutela del paesaggio e della natura
L’8 agosto 1985 è entrata in vigore la normativa che ha reso la società maggiormente consapevole sull’importanza della salvaguardia ambientaleLa Legge 8 agosto 1985, n. 431, nota come Legge Galasso dal nome del proponente Giuseppe Galasso, sottosegretario per i Beni culturali e ambientali, ha rappresentato in questi quarant’anni un importantissimo punto di svolta per la tutela sui beni paesaggistico e ambientale a livello normativo. Quest’anno, nel 2025, si celebrano i 40 anni dalla sua emanazione, un’occasione importante per riflettere sull’impatto e l’evoluzione di questa normativa.
L’unica disposizione sul tema della tutela paesaggistica, prima della Legge Galasso, era la Legge 29 giugno 1939, n. 1497, che si limitava ad avere una concezione più “estetizzante” dell’ambiente. Emanando la Legge del 1985, le bellezze naturalistiche furono suddivise in categorie e venne introdotta una specifica disciplina autorizzatoria; la tutela è stata estesa anche ai beni ambientali “ex lege” e “sine die”, ovvero per legge e senza limiti di tempo, imponendo vincoli paesaggistici su vasta scala.
Le zone di particolare interesse tutelate includono così i territori costieri entro una fascia di 300 metri dalla linea di battigia, quelli contermini ai laghi entro una fascia di 300 metri dalla linea di battigia, i fiumi, torrenti e corsi d’acqua e le relative fasce di 150 metri per riva, le montagne sopra i 1600 metri nelle Alpi e 1200 metri nell’Appennino e nelle isole, e le aree circostanti, i ghiacciai e circhi glaciali, i parchi e riserve nazionali o regionali e i territori di protezione esterna dei parchi, i territori coperti da foreste e da boschi, anche se percorsi o danneggiati dal fuoco, le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici, le zone umide incluse nell’elenco di cui al D.P.R. 13 marzo 1976, n. 448, i vulcani e le zone di interesse archeologico.
In tutti questi luoghi non è esclusa totalmente l'attività edificatoria, infrastrutturale e urbana, ma tali modifiche vanno sottoposte all'approvazione degli enti preposti alla tutela, nonché al Ministero dei beni culturali ed ambientali, con l’obiettivo di prevenire danni irreparabili al paesaggio e garantirne la conservazione. Nel caso di abusi è esclusa la possibilità di ottenere concessioni edilizie in sanatoria ed è previsto il ripristino dello stato dei luoghi a carico di colui che commette l’illecito.
La legge Galasso ha quindi colmato lacune normative preesistenti, rendendo tutta la società più consapevole sull’importanza della salvaguardia ambientale. La normativa, inoltre, ha pure ristabilito i civici diritti d'uso gratuiti che spettano agli appartenenti ad una stessa comunità.

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