Papa Leone XIV: chi è il nuovo vescovo di Roma
Nato a Chicago nel 1955, priore dell’Ordine di Sant’Agostino, è entrato a far parte della Curia romana nel 2023 quando Bergoglio lo nominò prefetto del Dicastero per i vescoviGiovedì 8 maggio è stato eletto durante il quarto scrutinio del Conclave il nuovo Papa: l’americano Robert Francis Prevost di 69 anni. Il nome da lui scelto è quello di Leone XIV, scelta non causale in quanto l’ultimo pontefice che si è chiamato così, Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, diede alla luce il Rerum Novarum, il documento fondatore della dottrina sociale della Chiesa cattolica, all’interno del quale si trovavano le prime prese di posizione rispetto a diversi temi della modernità, come il lavoro.
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, era in questi giorni, già prima che iniziasse il conclave, tra i nomi dei più papabili “di compromesso”. I suoi genitori sono Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e Mildred Martínez, di origini spagnole; i suoi due fratelli Louis Martín e John Joseph. È il primo Papa di nazionalità statunitense della storia.
La figura di Prevost viene descritta di equilibrio fra le correnti progressiste e quelle più conservatrice della Chiesa cattolica. È un religioso agostiniano, missionario statunitense, laureato in matematica e filosofia presso l'università Villanova a Filadelfia, che è stato dal 2023 al 2025 nominato da Papa Francesco prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l'America Latina. A Roma Papa Leone XIV era già approdato all’età di 27 anni per studiare Diritto Canonico presso la Pontificia Università San Tommaso d'Aquino.
Nel corso della sua vita Prevost ha prestato servizio in molte zone del mondo, ma soprattutto in America Latina. Il suo primo incarico missionario è stato in Perù, dove è rimasto per più di dieci anni nella formazione dei religiosi agostiniani, diventando successivamente priore generale dell’Ordine, responsabile della guida delle attività e dei membri in tutto il mondo.
Le sue posizioni sui temi dell’ambiente, dell’attenzione verso i poveri e i migranti sembrano essere molto vicine a quelle del Pontefice precedente. Simile è anche l’atteggiamento di vicinanza ai fedeli, in. qunato Prevost non considera la sua figura come superiore; l’anno scorso aveva dichiarato: “Il vescovo non dovrebbe essere un piccolo principe seduto nel suo regno”. Ha sostenuto la modifica della prassi pastorale voluta da Papa Francesco che permette ai cattolici divorziati e risposati civilmente di ricevere la Santa Comunione; appare però più cauto per quanto riguarda le aperture di Bergoglio verso la comunità Lgbtqia+.
Monica Martini

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