In Italia 12,4 scioperi a settimana: trasporti e PA i settori più colpiti
Nel 2024 sono state proclamate oltre 1.600 manifestazioni. La Lombardia guida la classifica regionale, mentre in Molise n’è stato indetto solo unoNelle ultime settimane, dopo la notte tra il 1° e il 2 ottobre, quando la Global Sumud Flotilla è stata fermata dalla Marina israeliana a circa 70 miglia da Gaza, tutto il Paese si è attivato organizzando manifestazioni per permettere ai cittadini di far sentire la loro voce e vicinanza al popolo palestinese e a tutti colori che si sono messi in prima linea per portare aiuti concreti. A Roma si è parlato di 300mila partecipazioni, a Milano, Firenze di 100mila, mentre a Torino e Napoli sono state contate circa 50mila persone.
In realtà se si parla di sciopero, l’Italia non è per niente estranea all’argomento. Nel 2024 sono state proclamate 1.633 giornate di sciopero, pari a 31 a settimana. Di queste, ne sono state effettivamente effettuate 1.080, ovvero 21 a settimana; in media, quindi, si registrano circa 12,4 scioperi a settimana.
Il settore che registra il maggior numero di proclamazioni è quello del trasporto pubblico locale, che lo scorso anno ha visto 242 proclamazioni, con 171 giorni di sciopero effettivi e 62 giornate coinvolte, in leggero calo rispetto alle 73 del 2023. Al secondo posto segue il trasporto aereo, con 236 proclamazioni e 134 scioperi effettuati. Nell’elenco appaiono poi il trasporto ferroviario (119 proclamazioni, 98 effettuate) e le Regioni e autonomie locali (circa 150 proclamazioni, 97 effettive). Il settore dell’igiene ambientale ha invece visto 122 proclamazioni, con 66 scioperi svolti.
Dal punto di vista geografico, la regione con più scioperi proclamati è la Lombardia (213 nel 2024), seguita da Campania (175) e Lazio (149). Le regioni con meno scioperi annunciati sono invece il Molise (1), la Valle d’Aosta (4) e la Basilicata (8).
Un tema di rilievo è la legittimità delle manifestazioni proclamate. Pensiamo a come lo sciopero generale annunciato da Usb e Cgil per il 3 ottobre è stato dichiarato non conforme dal Garante perché arrivato troppo tardi rispetto ai tempi di preavviso previsti dalla legge sui servizi essenziali, mentre un altro proclamato per lo stesso giorno dal sindacato Si Cobas è stato invece ritenuto valido in quanto annunciato a metà settembre, ovvero nei tempi.
In generale, quando uno sciopero è regolare - ossia rispetta i termini di preavviso e le norme sui servizi minimi - i lavoratori hanno il diritto di partecipare; se invece non è conforme, l’adesione può comportare sanzioni disciplinari o trattenute.
Infine, è giusto sottolineare come il numero di proclamazioni sia di fatto solo un indicatore: non tutti gli scioperi annunciati si realizzano e l’impatto sulla vita quotidiana dipende dal numero effettivo di giornate di astensione e dal settore coinvolto.
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