Hitler da Nobel e D’Annunzio estetista: gli strafalcioni della Maturità che stupiscono sempre
Dalla Storia fino alla Letteratura, passando per l’Arte e la Scienza, nessuna materia riesce a rimanere illesa dagli errori degli studenti, e a volte anche da quelli dei professoriA fine di ogni anno scolastico sono tanti gli strafalcioni che i ragazzi riportano di aver assistito durante la Maturità. Skuola.net puntualmente raccoglie i peggiori errori commessi e li pubblica per strappare una risata o, soprattutto, per mettersi le mani in testa.
Per tutte le materia, partendo dalla Storia fino alla Letteratura, passando per l’Arte e la Scienza, si fanno spazio centinaia di errori. Ed è così che riscopriamo il personaggio di Marie Curie come detentrice del premio Oscar, Hitler vincitore del Nobel per la Pace o, ancora, Aldo Moro ucciso per mano di Cosa Nostra.
Gabriele D’Annunzio, tra alcuni giovani che hanno affrontato la Maturità quest’anno, verrà ricordato, in particolare modo, come il simbolo di tutti gli sbagli degli esami. La definizione del “vate” non più come esteta, ma come estetista, che lo muta da famoso scrittore e poeta in un esperto di trattamenti di bellezza, è ormai diventata un classico delle tornate dei colloqui orali. D’Annunzio inoltre è divenuto vittima di usurpazione, in quanto “La pioggia nel pineto” pare ora essere stata composta da Giovanni Pascoli e, addirittura la teoria della “frantumazione dell’io” è stata attribuita sempre a lui.
Continuando dalla lista dei grandi autori del passato, un altro maturando ha collocato Alessandro Manzoni nel 1600, forse distratto dall’ambientazione de “I Promessi Sposi”, mentre Émile Zola, uno dei più importanti scrittori d’Oltralpe, caposcuola del naturalismo e noto per il suo impegno nell’affare Dreyfus, a dire di un altro giovane, avrebbe avuto origini italiane.
Nel mondo artistico la vittima principale degli studenti rimane sempre Pablo Picasso, celebre esponente del Cubismo. Chiamato da qualcuno “Paolo”, la sua opera più importante, “Guernica”, viene definita come un quadro “dipinto di rosso” mentre nel concreto riporta solo i colori del bianco e del nero, conseguenza di una precisa scelta dell’artista, che dovrebbe essere nota agli studenti.
Per la categoria degli errori cronologici, l’inizio della Seconda Guerra Mondiale si è spostato nel 1933, anziché nel 1939, mentre il referendum del 2 giugno 1946 è stato addirittura del tutto cancellato nella storia italiana, nel momento che la penisola è stata riconosciuta in realtà ancora oggi come una Monarchia.
Ma il bello degli strafalcioni è che non risparmiano nessuno, nemmeno i membri della Commissione. Perché in fondo anche chi dovrebbe segnalare gli errori può commetterne. Una commissaria di arte, ad esempio, parlando del Futurismo, ha affermato con sicurezza che questo movimento sia nato nel 1919, anziché nel 1909; situazione degenerata nel momento in cui il docente di storia ha corretto la collega e ha così dato vita a una discussione in sede di colloquio orale.

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