Gli USA alzano di un livello il “rischio terrorismo” in Italia
Il consiglio rivolto ai turisti è quello di prestare una maggior attenzione nelle località più frequentate e durante la partecipazione a eventi culturaliIl Dipartimento di Stato americano ha alzato di un livello il ‘travel advisory’ per l’Italia, invitando i turisti a “prestare maggiore cautela a causa del rischio legato al terrorismo”.
L’avvertimento che ha aumentato il pericolo dal livello di base uno al due è stato emesso il 23 maggio, e rilanciato da diversi media Usa. In Europa tra gli altri Paesi che hanno questa collocazione troviamo la Spagna, la Germania e la Francia. Il ‘travel advisory’ si occupa di avvertire che in un determinato territorio i terroristi potrebbero attaccare “senza o con poco avvertimento”. Questa maggior cautela dovrebbe essere prestata nelle località maggiormente frequentate dai turisti, come i locali, i ristoranti, i club, i centri commerciali, gli alberghi, gli edifici del Governo, i luoghi religiosi, gli aeroporti, le metropolitane, o durante un evento sportivo, musicale e culturale.
Tra le raccomandazioni che il Governo statunitense indirizza verso i turisti americani vi è quella di iscriversi allo Smart Traveler Enrollment Program, un sistema che consente all’ambasciata americana di inviare avvisi, notifiche e di localizzare velocemente i connazionali in caso di emergenza. È consigliato consultare con attenzione il Rapporto sulla sicurezza nazionale prima di partire verso la Penisola e visitare la pagina dedicata del CDC per poter conoscere tutte le informazioni sanitarie aggiornate e mantenere a portata di mano i contatti americani ufficiali in via Vittorio Veneto 121, nel Centro di Roma.
Francesco Tagliente, questore di Roma e presidente della Fondazione Insigniti Omri in merito alla questione ha dichiarato: “Non conosco i fattori specifici che hanno determinato l’allerta decisa dall’amministrazione statunitense; posso tuttavia affermare che l’attenzione delle istituzioni italiane e del nostro sistema di sicurezza nei confronti di ogni possibile fattore di rischio è, per tradizione e cultura operativa, estremamente elevata”.
Monica Martini

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