Gambero Rosso premia i migliori ristoranti e locali italiani
Non una semplice guida, ma un vero e proprio viaggio alla scoperta della cultura culinaria del Paese, che quest’anno per la prima volta oltrepassa i confini e arriva fino a BangkokAnche quest’anno è giunto il momento per Gambero Rosso di ufficializzare la “Guida Ristoranti d’Italia”, premiando le trattorie, osterie e locande alle quali sono state attribuite le Tre Forchette, ben cinquantacinque questa volta. Presentati a Roma presso The Space Cinema Moderno in occasione della premiazione, gli 2.580 locali recensiti non si limitano ad essere un semplice elenco di indirizzi distribuiti lungo tutta la Penisola, tra città d’arte e piccoli borghi. La guida si propone invece come un vero e proprio viaggio capace di accompagnare il lettore attraverso un percorso tricolore alla scoperta delle terre dei sapori.
Tra conferme, nuove entrate e premi speciali, per la prima volta è stata data una vetrina anche agli agriturismi, che spesso nascondono grandi trattorie o inaspettati fine dining, bistrot, e alla ristorazione italiana all’estero, per sottolineare l’importanza nel portare la nostra cultura culinaria nel mondo.
Al vertice della classifica dei ristoranti che hanno ottenuto le celebri Tre Forchette, raffigura l’Osteria Francescana a Modena dello chef Massimo Bottura, affiancata da Piazza Duomo di Alba dello chef Enrico Crippa e il Ristorante Reale di Castel di Sangro di Niko Romito, premiati con 97 centesimi dalle curatrici della trentaseiesima edizione Valentina Marino e Annalisa Zordan.
Tra i cinque nuovi ingressi, due provengono dalla Lombardia, ovvero Contrada Bricconi di Oltressenda Alta, riconosciuta per le capacità dello chef Michele Lazzarini, allievo di Niederkofler, di riportare in vita ogni giorno il borgo in val Seriana che ospita poco più di cento abitanti, che altrimenti verrebbe dimenticato, e Il Luogo Aimo e Nadia di Milano a pochi giorni dalla scomparsa di Aimo Moroni. Nella capitale i riflettori vengono puntati su Zia di Antonio Ziantoni, che formatosi da Anthony Genovese, è riuscito a crearsi un angolo di cucina ricercata e attuale, mentre nell’Alto Casertano, precisamente a Castel Campagnano, è ora Marotta a portare gusti raffinati all’interno di un territorio che fino a pochissimo tempo fa era estraneo a certi scenari. Infine anche Villa Maiella di Guardiagrele riesce a portare l’Abruzzo sul podio delle migliori cucine d’autore.
Tra i premi speciali spicca, come sempre, il ristorante dell’anno, riconoscimento attribuito a La Madia a Brione, in Lombardia, dove “Michele Valotti - a detta degli esperti - si è fatto portavoce di una trattoria che diventa pura avanguardia e ricerca”. Il premio come cuoco emergente è andato ad Andrea De Lillo, classe 1998, del Ristorante Nin di Brenzone sul Garda di Verona. La sezione speciale riservata per la prima volta alla ristorazione italiana all’estero, “portavoce di un’identità gastronomica semplice, unica e riconoscibile ovunque ci si trovi” ha visto trionfare Clara di Bangkok dello chef Christian Martena, che è stato premiato per la sua dedizione, nata direttamente in puglia, ma arrivata fino al quartiere business di Sathorn nella capitale thailandese.

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