Cresce senza precedenti l’emergenza fumo tra i giovani
Il 30,2% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni risulta usare almeno un prodotto contenente nicotina, tra sigarette tradizionali, tabacco riscaldato e sigarette elettronicheL’aspettativa di vita alla nascita in Italia ha raggiunto nel 2024 i 84,1 anni, l’età più alta dell’Unione europea insieme alla Svezia, che sorpassa di sei mesi i livelli previsti negli anni pre-pandemia. Ad affiancare questa prospettiva positiva, figura anche la percentuale europea più elevata di anziani (con il 24% di over 65), dei quali un consistente numero si trova a convivere con un alto carico di patologie croniche. I fattori di rischio di fatto si collegano nella maggior parte dei casi a tutti quei comportamenti definiti cruciali per il corso della vita, che spesso vengono adottati in giovane età e si vanno a legare a quasi un decesso su quattro.
Dopo il Covid-19 il fumo da tabacco sembra aver reclutato molti nuovi dipendenti, soprattutto fra i ragazzi nella fascia d’età adolescenziale; alcuni di loro iniziano a fumare già all’età di 11 anni. Mentre nell’ultimo mese risulta che il meno del 20% degli adulti ha fumato, tra i quindicenni la quota si innalza ben al 27%, il tasso più alto in Ue dopo Cipro e Bulgaria, registrando 10 punti sopra la media europea. E così il 30,2% dei giovani tra i 14 e i 17 anni risulta utilizzare almeno un prodotto contenente nicotina, tra sigarette tradizionali, tabacco riscaldato e sigarette elettroniche; il mercato per quest’ultime si sta espandendo sempre di più modificando in profondità il volto del tabagismo. Infatti, anche se una parte delle persone che le utilizza, lo fa per cercare di smettere di fumare, per un’altra grande porzione, definibili quasi come una nuova generazione di consumatori, sigarette elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato sono considerate un tipo di fumo meno nocivo, al quale non sembra così pericoloso avvicinarsi.
Di fatto, nonostante normalmente si pensa che il fumo possa ricondurre solo al tumore del polmone, si dimenticano moltissime altre malattie - in totale 27 - cardiovascolari, visive e altre ancora. Ovviamente, il carcinoma del polmone è la patologia più letale, con oltre 35.000 decessi annuali in Italia, che rappresentando il 90% dei casi diagnosticati.
Tra gli effetti del fumo è innegabile anche il danneggiamento della pelle, che crea un invecchiamento precoce, l’aumento delle rughe e la perdita di elasticità della cute.
Per limitare i danni personali e collettivi che la nicotina può creare, lo Stato italiano dovrebbe sollecitare i fumatori a sottoporsi a controlli, offrendo loro la possibilità di effettuare con più facilità screening per tumori, e introdurre nella società un maggior numero di Sert, servizi per le tossicodipendenze, in modo che chiunque lo desidera si possa avvicinare a uno spazio in cui è semplice reperire informazioni e indicazioni che portano ad allontanarsi alla schiavitù del fumo.
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