Clima impazzito: giornate sempre più calde e continui danni sull'ambiente
Gli scienziati lanciano l’allarme per il riscaldamento globale tra temperature da record, paesaggi in crisi e fenomeni estremi sempre più frequentiIl cambiamento climatico non è più un’ipotesi astratta, ma una realtà che stiamo vivendo sulla nostra pelle. Nella regione della Lapponia la scorsa estate è stata dichiarata la più calda degli ultimi 2.000 anni, a seguito di una ricerca condotta dall’Istituto Meteorologico Finlandese insieme al Natural Resources Institute Finland. A Sodankylä Tähtelä, nel centro della Finlandia, la temperatura media nella bella stagione ha raggiunto i +15,9°C, superando di 0,4°C il precedente record stabilito nel lontano 1937. Il 2025 pare già avviato sulla stessa rotta, con un nuovo ciclo di ondate di calore e ulteriori fenomeni meteorologici estremi attesi nei prossimi mesi.
I principali centri meteorologici italiani e internazionali hanno dichiarato che le temperature medie globali continueranno a salire, spinte da una serie di fattori tra cui l’eccessiva emissione di gas serra, la riduzione delle superfici boschive e la crescente urbanizzazione. Nel 2024 in alcune aree d’Europa e del Mediterraneo si sono registrati picchi oltre i 45°C, accompagnati da siccità persistenti e incendi boschivi sempre più devastanti.
Anche il paesaggio sta subendo forti cambiamenti. I celebri giardini lariani, patrimonio naturalistico del Lago di Como, sono tra le prime vittime italiane del caldo anomalo e della scarsità d’acqua. Le piante ornamentali e le specie non autoctone faticano a sopravvivere, mentre i costi di irrigazione e manutenzione crescono vertiginosamente. Uno dei tanti esempi che possono essere riportati per dimostrare ciò che sta accadendo in molte altre aree verdi del Paese.
Temporali improvvisi, grandinate distruttive, bombe d’acqua e alluvioni lampo sono solo alcuni di quelli eventi, che un tempo si presentavano in modo sporadico, ma che ormai sono diventati comuni. La loro intensità e frequenza aumentano, danneggiando infrastrutture, coltivazioni e comunità locali; secondo gli esperti, l’Italia è particolarmente esposta a questi eventi, trovandosi in una zona climatica soggetta a forti contrasti tra masse d’aria diverse.
La comunità scientifica si sta interrogando su come invertire la rotta; alcuni studi recenti esplorano strategie innovative per cercare di “raffreddare” il pianeta, tra cui la riflessione della luce solare tramite particelle in alta atmosfera (geoingegneria solare) e l’azione di recupero e miglioramento degli ecosistemi degradati o distrutti, con l’obiettivo di rafforzare la loro resilienza e la biodiversità. Tuttavia, la soluzione più urgente resta la riduzione delle emissioni e il passaggio verso l’utilizzo di fonti rinnovabili. Ogni grado in più, avvertono gli scienziati, ha conseguenze concrete sulla salute, l’economia e la biodiversità.
Non si tratta più solo di cambiamento climatico, ma di una vera e propria crisi climatica in piena evoluzione. Il tempo per agire è ora, con politiche coraggiose, investimenti verdi e un cambiamento culturale profondo: il futuro sarà quello che decideremo di costruire oggi.
Monica Martini

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