Expo 2025: il testimone simbolico passa da Osaka a Milano‑Cortina con le torce olimpiche

Con la chiusura ufficiale dell’Expo 2025 di Osaka, il Padiglione Italia ha fatto da palcoscenico al passaggio simbolico delle torce olimpiche che accompagneranno le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

La cerimonia di chiusura dell’evento internazionale, aperta con gli interventi del commissario generale per l’Italia a Expo 2025 Mario Vattani e del console generale a Osaka Filippo Manara, ha visto il CEO della Fondazione Milano Cortina Mario Vattani sottolineare come con il Padiglione Italia siano state rappresentate al meglio le eccellenze, la creatività e la passione del Paese, specificando che “non poteva esserci luogo migliore di Expo per iniziare il viaggio delle torce”. Calando il sipario sull’esposizione universale, si è infatti formato un ponte ideale verso l’evento sportivo invernale più importante al mondo, capace di fondere insieme cultura, sport e diplomazia.

Il console Manara ha voluto rimarcare come “la diplomazia dello sport è oggi parte integrante della diplomazia della crescita. Rappresenta valori di lealtà e lavoro di squadra che incarnano lo spirito del sistema Paese, impegnato a raggiungere l'obiettivo ambizioso di 700 miliardi di euro di esportazioni l'anno”.

All’interno del Padiglione Italia le torce, una blu e una oro, sono state consegnate simbolicamente alle tedofore Carolina Kostner e Martina Caironi, come segno di continuità tra Expo e Olimpiadi per evidenziare come l’Italia intenda proiettare i valori olimpici ben oltre l’arena strettamente sportiva. Questo momento ha rappresentato il culmine di un percorso che ha visto le torce protagoniste all’interno dell’area dedicata alla penisola italiana a Osaka per tutta la durata dell’Expo, in attesa della staffetta che le porterà nei mesi prossimi in Italia.

Le torce, denominate “Essential” e sviluppate con un forte spirito di sostenibilità, si presentano come simbolo di unione e inclusione, valori su cui il Giochi invernali si fondano.  A ispirarne il design - riprendendo le parole dell'architetto Carlo Ratti - erano state proprio “le torce giapponesi degli anni Sessanta e Settanta, tra le più essenziali della storia”, create per esaltare “la fiamma al centro, riducendo al minimo il superfluo”. La stessa campionessa paralimpica Martina Caironi ha poi descritto l’evento sportivo come veicolo universale di pace, augurandosi che “gli atleti Paralimpici possano dimostrare ancora una volta al mondo che la disabilità è solo una caratteristica della persona, qualcosa che può essere superato e trasformato in una forza straordinaria agli occhi di tutti”.

In un contesto internazionale segnato da tensioni, l’Olimpiade e il suo simbolismo tornano al centro come strumento di dialogo e coesione culturale.

Italia