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ITALIA - Friday 03 October 2025, 09:36

Antonella Palmisano contro il silenzio che cancella le sue medaglie

Lo sfogo della marciatrice azzurra dopo la sua esclusione dal post di European Athletics: “La disciplina della marcia è ignorata, trattata come uno sport di serie B”
Antonella Palmisano contro il silenzio che cancella le sue medaglie

Antonella Palmisano a pochi giorni dalla conquista della medaglia d’argento nella marcia 35 km ai Mondiali di Tokyo, ha dovuto affrontare una vicenda parecchio sgradevole che l’ha vista protagonista. In un post pubblicato da European Athletics in vista degli Europei 2026, la sua medaglia non è stata inclusa tra quelle italiane celebrate. Una “mancanza di rispetto continua e sistematica”, come riferito da lei stessa, che non è la prima volta che succede; infatti già agli Europei di Roma 2024, quando vinse l’oro nel circuito del Foto Italico, in un manifesto social diffuso dalla federazione europea e condiviso da quella italiana presentava i nomi di cinque possibili “eroi azzurri”, con la scritta “All Roads lead to Rome”, dove apparivano solo Marcell Jacobs, Gimbo Tamberi, Gaia Sabbatini, Larissa Iapichino e Yeman Crippa.

L’atleta marciatrice si è sfogata direttamente con un post sul suo profilo Instagram: “Questa sera ho assistito all’ennesima presa in giro: European Athletics e i responsabili della comunicazione della Federazione hanno ripostato un post di Birmingham per annunciare gli Europei 2026 e, ancora una volta, tra le medaglie di Tokyo 2025 la mia non c’è. Prontamente, dopo la mia chiamata al Presidente e grazie al suo intervento questo post è stato rimosso. Non è la prima volta. È sempre così. La mia disciplina è ignorata, le mie vittorie cancellate come se non fossero mai esistite. Sono stanca. Stanca delle mie medaglie silenziose, di una marcia trattata come uno sport di serie B, di un DT che dimentica di nominare la mia medaglia nel bilancio della squadra alla conferenza stampa e neanche riportato nel sito della Fidal. Stanca di questa mancanza di rispetto continua e sistematica, che ormai non è più una svista: è una SCELTA. Ho vinto per l’Italia, ho portato il tricolore sul podio, ho dato tutto ogni singola volta… eppure sembra che per qualcuno non valga nulla. Forse l'allora presidente del CONI, Giovanni Malago, comprese realmente la mia battaglia e la mia delusione. Beh, non starò più zitta. Pretendo rispetto. Pretendo che il mio nome e la mia storia vengano ricordati. Perché se oggi l’atletica italiana può vantare certe medaglie, è anche grazie a me. E chi continua a far finta di non vederle dovrebbe solo vergognarsi”.

Nell’agosto 2021 era stata proprio la sua medaglia d’oro per la 20 chilometri di marcia a dare il via ai successi registrati durante l’Olimpiade di Tokyo dall’atletica leggera azzurra. Ma a scolpire la sua carriera sono state tantissime vittorie: i due bronzi e un argento mondiale, un titolo europeo accompagnato da un bronzo, il quarto posto ai Giochi di Rio, e ben diciotto titoli italiani.

L’obiettivo del reclamo della trentaquattrenne va oltre il personale riconoscimento: è la marcia che per lei merita essere trattata con il giusto rispetto, in quanto non vale di meno di nessun sport olimpico.

Monica Martini
luogo Italia
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Tag:
marcia - Atletica - Mondiali - europei - Azzurri - antonella palmisano
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