Arte rubata: quando i capolavori scompaiono dai musei, ma non nella memoria delle persone
Dalla sparizione della Monna Lisa nel 1911 agli audaci furti contemporanei, sono numerosi i furti delle opere che si sono trasformati in trame perfette per film e serie tvNel corso della storia dell’arte, i furti di opere si sono rivelati sempre molto più che semplici crimini, trasformandosi molto spesso in casi iconici, capaci di alimentare romanzi, film e serie televisive. In fondo, i capolavori artistici non si possono limitare a essere definiti come semplici rappresentazioni ed emblemi della bellezza, ma sono veri e propri simboli di identità culturale. Alcune sparizioni si sono trasformate in una sorta di leggenda, a causa del valore degli oggetti rubati e spesso per le modalità misteriose con cui sono state effettuate.
Nel 1911, Vincenzo Peruggia, ex dipendente del Museo del Louvre di Parigi, rubò la “Monna Lisa” di Leonardo da Vinci nascondendola sotto un cappotto e uscendo come niente fosse dal museo: un gesto che spinse l’opera verso la fama globale. L’episodio segnò l’inizio dell’interesse collettivo verso i “colpi d’arte”, dove le virtù estetiche, storiche e culturali di una tela si fondono con la suspense che si cela dietro il furto.
Uno dei casi più inquietanti rimane quello del Isabella Stewart Gardner Museum di Boston (1990), quando scomparirono tredici opere trafugate fra cui il “Concerto” di Johannes Vermeer e la “Tempesta sul mare di Galilea” di Rembrandt , ancora oggi irrisolto. In altri casi – come la tela “Natività con i santi Francesco e Lorenzo” di Caravaggio, rubata nel 1969 dall’altare dell’Oratorio de San Lorenzo di Palermo – sono tantissimi i sospetti nati per giustificare l’episodio; per molti si è trattato di un furto commissionato dalla mafia, concluso con la rivendita a collezionisti spregiudicati in Svizzera.
Tra i riferimenti artistici più evidenti nel mondo del cinema risalta ad esempio il film “Ocean’s Twelve” (2004) di Steven Soderbergh, che ha scelto come target “L’Uovo dell’Incoronazione” esposto a Roma, o la serie “Lupin” (2021), che ha come protagonista il ladro gentiluomo che mette in atto un piano per rubare una preziosa collana di diamanti appartenuta alla regina Maria Antonietta. Anche la docu‑serie “Art Crimes”, uscita nel 2022, ha dedicato diverse puntate ai furti più conosciuti e chiacchierati del passato. Queste rappresentazioni mediatiche hanno un doppio effetto: celebrano l’audacia dei ladri, ma allo stesso tempo accendono l’attenzione sulla vulnerabilità di un patrimonio che molto spesso è solo apparentemente al sicuro.
L’episodio recentissimo del furto dei gioielli della collezione di Napoleone al Louvre è l’esempio più lampante che sottolinea quanto i musei siano ancora soggetti ad attacchi sofisticati.

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