Microsoft sul mirino per i suoi presunti rapporti con l’Israele
Diciotto dipendenti sono stati arrestati dopo aver partecipato alle proteste che chiedevano lo stop dell’utilizzo delle tecnologie nel conflitto in Medio OrienteDiciotto dipendenti di Microsoft sono stati arrestati dopo aver preso parte alle proteste nate in una piazza all’interno del quartiere generale dell’azienda di Redmond fondata da Bill Gates, provocate in seguito alla scoperta dell’utilizzo che alcune tecnologie aziendali hanno nello sconto fra Israele e Palestina. All'inizio di agosto, il quotidiano britannico Guardian e i siti +972 Magazine e Local Call che riportano le informazioni direttamente dal punto di vista dei giornalisti che vivono nei due Paesi in conflitto, hanno rivelato che l’agenzia di sorveglianza militare israeliana avrebbe sfruttato il software per servizi di Microsoft Azure per archiviare molteplici registrazioni di telefonate effettuate da palestinesi residenti a Gaza e in Cisgiordania. Con questo metodo di sorveglianza, secondo quanto ricostruito, è stato possibile ricercare e identificare gli obiettivi dei bombardamenti. Dal canto suo, Microsoft ha voluto sottolineare come “i loro termini di servizio standard proibiscono questo tipo di utilizzo”; inoltre l’azienda in una nota pubblicata ha aggiunto che queste accuse “meritano una revisione completa e urgente”.
Il gruppo dei dipendenti in protesta si identica con l’appellativo “No Azure for Apartheid”. Già a febbraio, l’Associated Press aveva rivelato informazioni precise sulla stretta collaborazione fra il gigante tecnologico di Redmond e il Ministero della Difesa israeliano, evidenziando l’uso militare di determinati prodotti commerciali di intelligenza artificiale, che a seguito dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 sono cresciuti di quasi 200 volte. L’esercito israeliano, in particolare l’Unità 8200 e l’Unità 81 che si occupano di sviluppare tecnologie di spionaggio all’avanguardia, utilizza la piattaforma Azure per trascrivere e tradurre comunicazioni raccolte attraverso la sorveglianza di massa. Inoltre durante l’attacco a Gaza, il software di Microsoft sembrerebbe stato utilizzato dall’unità dell'aeronautica militare Ofek che si occupa di individuare i potenziali obiettivi per attacchi letali, conosciuti con il nome di “target bank”.
I disordini a Redmond che chiedevano l’interruzione dei rapporti di Microsoft con l’Israele sono durati due giorni. All’arrivo della polizia, i manifestanti non hanno ceduto alla richiesta di uscire dalla sede, scelta che ha provocato il loro arresto, accusati di aver violato la proprietà privata. L’azienda, subito dopo, ha affermato che l’accaduto era stato provocato da un’intrusione e che i manifestanti “hanno resistito e sono diventati aggressivi”, spruzzando vernice rossa su un cartello con il logo aziendale. “Abbiamo detto: ‘Per favore, andatevene o sarete arrestati’, e loro hanno scelto di non andarsene, quindi sono stati arrestati”, ha aggiunto la portavoce della polizia Jill Green.
Un dipendente Microsoft ha infine dichiarato al Guardian pe evidenziare la gravità della questione: “Ogni singolo secondo che aspettiamo, le cose in Palestina peggiorano sempre di più. La gente sta diventando sempre più affamata. Sempre più persone vengono bombardate e mutilate”.

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