Garlasco, indagato per corruzione l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti

“Venditti gip archivia per 20-30 euro”. Riporta queste parole la scritta che appare sopra un biglietto con la data di febbraio 2016, sequestrato qualche mese fa in casa dei genitori di Andrea Sempio; la grafia riportata sembra essere quella di Giuseppe Sempio, padre dell’unico indagato nella nuova indagine sull’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. 

L’appunto e alcune vecchie intercettazioni – secondo i pm di Brescia che stanno indagando sull’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari – sembrerebbero dimostrare un secondo fine del perché l’archiviazione della precedente inchiesta avviata sull’amico del fratello della vittima sia avvenuta in modo troppo rapido. All’inizio del febbraio 2017, quando Sempio era indagato la prima volta per l’omicidio di Chiara Poggi, a detta della pm Claudia Moregola e del procuratore capo Francesco Prete, nei confronti di Venditti sarebbe “stata proposta o comunque ipotizzata la corresponsione di una somma di denaro”. L’archiviazione è stata richiesta il 15 marzo 2017, un anno dopo che è stato compilato il biglietto, e accolta dal gip il 23 dello stesso mese.

La somma promessa o data dalla famiglia di Sempio, secondo le indagini, rientrerebbe tra i 20 e i 30 mila euro. Gli investigatori sarebbero attualmente sulle tracce di questi flussi di denaro, versati con probabilità dai familiari di Andrea Sempio.

Mario Venditti, che ha sempre escluso fermamente il coinvolgimento di Andrea Sempio nell’omicidio della ventiseienne, giusto solo nel giugno di quest’anno a “Quarto Grado” aveva specificato come nel corso della sua indagine non ha mai trovato alcun elemento valido per procedere, motivo per il quale ha ritenuto irrilevanti le analisi presentate dalla difesa di Alberto Stasi.

“Premetto, non mi sono mai occupato delle indagini su Alberto Stasi. Fu la madre di Stasi a presentare una denuncia contro Sempio, ma non sono mai emersi elementi per procedere, né nelle intercettazioni né in tutto il resto”, aveva specificato l’ex procuratore. “Quello che è stato fatto nel 2016 è stata una rivalutazione di elementi che già c’erano e che erano stati già valutati dai giudici, dalla corte d’Appello e dalla Cassazione. Questo non è corretto ed è anomalo. Andrea Sempio con questo omicidio non c’entra assolutamente nulla, sulla scena del crimine c’era solo una persona e non era lui".

Venditti aveva inoltre sottolineato quali fossero i tre punti della denuncia, sui quali si è concentrato: “Lo scontrino del parcheggio di Vigevano, le tre chiamate a casa Poggi una settimana prima dell’omicidio e le indagini sul Dna. Vi assicuro che non sono mai stato dalla parte degli indagati, in questo caso e in nessun altro innumerevole caso di cui mi sono occupato”.

Quest’oggi, qualora le accuse nei confronti di Venditti venissero confermate, sarebbe necessario un intero nuovo disegno dell’impianto investigativo su Garlasco, con conseguenze potenzialmente rilevanti sull’archiviazione del 2027 e sulla verità giudiziaria.

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