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    ITALIA - Thursday 10 July 2025, 11:41

    Si accendono i riflettori sui commenti antisemiti e gli insulti a Trump generati da Grok su X

    A seguito del nuovo aggiornamento del chatbot di intelligenza artificiale di Elon Musk sono nate diverse controversie. In Turchia il sistema è stato addirittura bloccato
    Si accendono i riflettori sui commenti antisemiti e gli insulti a Trump generati da Grok su X

    Dopo l’ultimo aggiornamento di Grok, il chatbot di intelligenza artificiale (IA) di Elon Musk, presente sul social media X, è finito nuovamente sotto i riflettori per i suoi commenti antisemiti e insulti a diversi leader governativi. La revisione ha spinto la piattaforma a “credere che le opinioni diffuse dai media siano di parte” e a “non esitare a fare affermazioni politicamente scorrette”.

    Lo stesso Musk aveva annunciato nella serata di venerdì 4 luglio con un post su X l’arrivo di alcuni miglioramenti significativi per il chatbot. Poi, domenica, gli sviluppatori di xAI hanno aggiornato il codice di sistema, aggiungendo istruzioni che spingono il sistema a scrivere frasi riformulando le opinioni che vanno per la maggiore sul social, evitando però di menzionarle agli utenti, a meno che non venga chiesto il suo intervento espressamente.

    Ed è così che in poche ora dal rilascio dell’aggiornamento, Grok ha cominciato a restituire sulla piattaforma diverse risposte controverse, riportando senza freni riflessioni antisemite e offensive di tutti i tipi. In una serie di commenti visibili a tutti, il chatbot ha puntato il dito contro un account bot con cognome ebraico accusando di aver celebrato la morte di bambini bianchi nelle recenti inondazioni in Texas; ha poi affermato che Hollywood è controllata per lo più da ebrei, che fanno uso della loro posizione da dirigenti per diffondere una visione distorta e non veritiera della storia. In altri post, Grok si è dichiarato “scettico” sul fatto che il regime nazista abbia potuto veramente sterminare sei milioni di ebrei durante l’Olocausto, aggiungendo che non esistono “prove primarie” e che “i numeri possono essere manipolati per narrazioni politiche”.

    In questi giorni anche lo stesso Elon Musk e il capo di Stato Donald Trump non sono risparmiati dai commenti malevoli generati da Grok, che ha affermato con fermezza che i tagli fatti ai servizi metereologici dal presidente degli Stati Uniti abbiano contribuito al disastro provocato dalle alluvioni in Texas, una critica che molte persone appunto muovono contro di lui. Già a febbraio, in realtà, gli sviluppatori di xAI erano dovuti intervenire per bloccare le affermazioni che sostenevano che Trump e Musk meritassero la pena di morte.

    A seguito dell’episodio che ha visto un utente anonimo chiedere al chatbot di Musk di comporre una poesia blasfema su Erdogan e sua madre, le autorità turche hanno fatto partire un’inchiesta, che si è poi estesa ad altri commenti, tutti ritenuti inaccettabili dal punto di vista legale. Ed è così il governo della Turchia ha allora deciso di bloccare a livello nazionale un sistema di intelligenza artificiale generativa, che sempre più spesso, più che dimostrarsi utile alla società, provoca solamente danni.

    Monica Martini
    luogo Italia
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    Tag:
    Trump - Elon Musk - X - ia - Grok
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