Netflix, cercasi comparse per il sequel "Sotto la luna di Amalfi"

Amalfi, diamante della Costiera, è la nuova location del sequel Netflix “Sotto la luna di Amalfi”. Dopo "Sotto il sole di Riccione", la piattaforma dedicata allo streaming inizierà le riprese del secondo film prodotto da Lucky Red a settembre - quando uscirà anche la stagione 5 della Casa di Carta - per concludersi il 16 ottobre nella stessa Amalfi. Ha fatto scuola "Sapore di sale" dei fratelli Vanzina, e a distanza di due anni dal primo lungometraggio targato Netflix, tornano le atmosfere tipiche della commedia estiva all'italiana. 

 

Intanto, a poche settimane dall'inizio delle riprese, la produzione fa sapere di essere alla ricerca di comparse locali. Ecco la modalità di partecipazione ai casting:

 

• Le foto inviate dovranno essere scattate nel mese di agosto

• Dovranno essere privi di ritocchi

• Le immagini non dovranno appartenere a un book fotografico

• Il taglio e il colore dei capelli devono rispecchiare quelli delle foto

 

La regia di "Sotto la luna di Amalfi" è di Martina Pastori, che dirige il suo primo film dopo aver lavorato nel campo della pubblicità e della musica. La regista ha girato gli spot di Adidas e Diadora e diretto gli spot per il talent X-Factor- E' sua anche la regia dei video di Ghali, Fedez e J-Ax.

Nel cast Isabella Ferrari, Lorenzo Zurzolo, Luca Ward, Saul Nanni, Ludovica Martino, Cristiano Caccamo e Claudia Tranchese. Ancora in attesa di conferma la presenza di Salvatore Misticone e Nunzia Schiano.

 

La colonna sonora del sequel di Netflix è di Tommaso Paradiso, leader di Thegiornalisti, già autore delle musiche del primo lungometraggio "Sotto il sole di Riccione". Il cantautore, reduce dalle vacanze estive proprio ad Amalfi, avrà certamente trovato l'ispirazione nei luoghi della Costiera per scrivere le nuove canzoni del secondo capitolo della saga Netflix attesissima dai fan dove protagonista è Vincenzo, il ragazzo non vedente interpretato da Lorenzo Zurzolo, che nel primo episodio tentava di evadere dall'eccessiva protezione della mamma Irene.

Redazione