Metalmeccanici in piazza in tutta Italia: "Vogliamo il contratto"
A Bologna i manifestanti sfilano lungo la tangenziale. La Questura: "Verranno denunciati"I metalmeccanici sono scesi in piazza in molte città nella giornata di sciopero proclamato da Fim, Fiom e Uilm per chiedere la riapertura della trattativa per il rinnovo del contratto del settore. A Torino alcune migliaia di lavoratori partecipano al corteo, aperto da uno striscione con la scritta 'Vogliamo il contratto'.
I lavoratori, arrivati da tutto il Piemonte, sono partiti da piazza XVIII Dicembre e raggiungeranno piazza Castello, dove interverranno i delegati di ogni provincia e il segretario nazionale della Fiom Samuele Lodi. Secondo i primi dati sindacali le adesioni nelle fabbriche piemontesi sono molte alte.
A Bologna la manifestazione dei metalmeccanici è partita da Parco Nord, con circa 7mila partecipanti fa cui il segretario generale della Fim Cisl Ferdinando Uliano e l'assessore allo Sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna, Giovanni Paglia.
I manifestanti hanno invaso la tangenziale di Bologna, bloccando il traffico. L'iniziativa non era stata autorizzata dalla Questura che ha annunciato che i manifestanti saranno denunciati: "Anziché seguire il percorso concordato con l'Autorità di pubblica sicurezza, hanno deciso di fare ingresso in tangenziale dall'ingresso 7 in direzione San Lazzaro di Savena nonostante lo schieramento dei Reparti inquadrati della Polizia che, per scongiurare il verificarsi di ulteriori situazioni di pericolo, hanno evitato respingimenti con l'uso della forza".
Gli organizzatori, al microfono, avevano annunciato di aver "concordato con la Questura di poter sfilare in tangenziale" a Bologna per chiedere il rinnovo del contratto
collettivo di lavoro, per poi aggiungere che "la tangenziale ce la prenderemo noi".
La Questura ha spiegato di aver predisposto un servizio di ordine pubblico per garantire lo svolgimento in sicurezza della manifestazione con corteo, con circa diecimila persone. Con l'ingresso in tangenziale i manifestanti hanno disatteso le prescrizioni, creando il blocco della circolazione stradale sul tratto della tangenziale interessato.
"I dimostranti verranno denunciati penalmente, anche alla luce della recente normativa introdotta dal Decreto Sicurezza in materia di blocchi stradali", viene spiegato.
Il percorso prevedeva circa quattro km di corteo lungo la tangenziale. Su richiesta degli organizzatori sono vietati i fumogeni. Alcuni camionisti e automobilisti che stanno percorrendo le corsie parallele rispetto a quelle occupate dalla manifestazione stanno suonando i clacson in solidarietà. Il tratto della tangenziale interessato dalla protesta è stato poi riaperto al traffico e il corteo si è diretto nuovamente verso Parco Nord, dove il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, tiene il suo intervento conclusivo. Il corteo è entrato in tangenziale dall'entrata numero 7 di via Stalingrado, in direzione di San Lazzaro di Savana, e ha lasciato la via ad alta percorrenza in corrispondenza di via Michelino, per poi sfilare nelle vie della zona Fiera e raggiungere nuovamente il punto di
partenza.
A Napoli sono cinquemila i partecipanti al corteo partito da piazza Mancini e diretto a piazza Matteotti a Napoli. Spiccano gli striscioni di Leonardo, Hitachi, Schneider, degli appalti di manutenzione dei policlinici e di tante realtà produttive in crisi.
A piazza Matteotti sono previsti gli interventi di lavoratrici e lavoratori metalmeccanici, dei segretari generali di Fim Cisl e Uilm Campania, Giuseppe Di Francesco e Crescenzo Auriemma con le conclusioni del segretario generale Fiom Cgil, Michele De Palma.
"La speranza è che Federmeccanica capisca che non solo sta tenendo in ostaggio un milione e mezzo di lavoratori, ma sta rallentando e creando grossi problemi a tutto il manifatturiero italiano perché senza contratto le aziende si fermano e senza contratto il paese si ferma". A dirlo è Massimiliano Nobis, segretario nazionale della Fim Cisl, che partecipa alla manifestazione dei metalmeccanici genovesi per il rinnovo del contratto.
"Sono degli irresponsabili - spiega - è da un anno che è scaduto il contratto e da novembre che non ci convocano con la scusa della richiesta salariale. Ma il contratto firmato l'altra notte con le cooperative industriali dimostra che è una scusa". "È un contratto che chiede salario e riduzione delle ore lavoro - aggiunge Stefano Bonazzi, segretario della Fiom Cgil Genova - e questa è una delle lotte più aspre per il contratto degli ultimi 30 anni, 40 ore di sciopero non si vedevano dal 1997. Federmeccanica si è spaccata con i grandi gruppi che si sono pronunciati per la riapertura della trattativa, ma non è ancora abbastanza. Per questo i metalmeccanici lottano con la consueta forza e determinazione".
"Noi non ce l'abbiamo con nessuno - conclude Antonio Apa, segretario della Uilm Liguria - vogliamo semplicemente che Federmeccanica rifletta attentamente per ricominciare una trattativa ferma da un anno. Abbiamo fatto circa 40 ore di sciopero che hanno causato dei danni certamente all'impresa, ma hanno fatto perdere anche circa 700 euro ai lavoratori. Lo sanno tutti che c'è un problema salariale, che diventa una questione impellente, non solo per i lavoratori, ma perché i lavoratori hanno anche la massa di denaro da spendere per comprare le merci che sostanzialmente producono le imprese".
c.s.

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