Manovra di Bilancio 2026, retromarcia sugli affitti brevi e altre novità fiscali
Dal ripristino della cedolare secca alla Tobin tax raddoppiata, con le nuove risorse per cinema e audiovisivo, sono tante le riformulazioni proposte dal governoA meno di venti giorni dal termine ultimo per l’approvazione della Legge di Bilancio 2026, il governo ha presentato in Commissione Bilancio al Senato una serie di riformulazioni e maxi-emendamenti che modificano il testo della manovra varato alcuni mesi fa, per un impatto finanziario complessivo - secondo quanto riferito alle opposizioni - di circa un miliardo di euro.
Una delle principali novità riguarda gli affitti brevi, per i quali il Governo ha previsto una retromarcia rispetto all’impostazione fiscale iniziale. Invece di aumentare la cedolare secca al 26% già dal primo immobile, la riformulazione ripristina la disciplina precedente, con un’aliquota al 21% per il primo appartamento e al 26% per il secondo. In aggiunta il nuovo testo riduce a due case affittate quelle oltre le quali scatta l’attività imprenditoriale e impone l’obbligo di partita IVA a partire dal terzo immobile.
Accanto alla revisione della tassazione sugli affitti, la manovra riformula anche altre misure chiave, come la Tobin tax, che raddoppia l’aliquota sulle transazioni finanziarie, passando dallo 0,2% allo 0,4% dal 2026. Un riformulazione di emendamenti del governo prevede un contributo su pacchi extra-UE di 2 euro per i pacchi postali di valore dichiarato fino a 150 euro provenienti da paesi extra-UE, con effetti finanziari stimati intorno ai 200 milioni di euro. Cala inoltre la percentuale della deducibilità sulle perdite bancarie pregresse, un cambiamento che dovrebbe garantire risorse per circa 600 milioni in due anni. Per le assicurazioni rc auto infortuni conducente, l’aliquota passa al 12,5% dal 2026, con un incremento di gettito atteso di poco più di 100 milioni annui.
Nel pacchetto di riformulazioni spazio anche per interventi sul mondo della cultura e dell’istruzione, con la riduzione del taglio al Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, portando la dotazione per il 2026 da 550 a 610 milioni di euro grazie a un incremento di 60 milioni di euro rispetto alla versione precedente, e i fondi aggiuntivi per il piano di reclutamento dei ricercatori universitari e degli enti di ricerca, con un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro e nuove procedure per l’assunzione di personale scientifico.
Le opposizioni hanno già criticato il procedimento, definendolo confuso e chiedendo più tempo per l’esame in commissione. Tuttavia, la maggioranza parlamentare si dice fiduciosa di portare il testo in Aula e ottenere il via libera definitivo entro Natale.
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