La Vuelta si ferma prima di Madrid: l’ultima tappa annullata dalle proposte pro Palestina
Un finale insolito per la corsa ciclistica spagnola, partita il 23 agosto da Torino, che ha visto vincere il danese Vingegaard a 56 chilometri dalla Capitale spagnolaQuest’anno la Vuelta di Spagna è andata incontro ad un finale inaspettato e insolito. L’annullamento della ventunesima e ultima tappa è stato preceduto dalle dichiarazioni del premier spagnolo, Pedro Sanchez, che ha espresso “sostegno e ammirazione” nei confronti di chi nel corso della iberica ha partecipato alle proteste con decine di bandiere palestinesi, corri e cartelli contro “il genocidio” a Gaza e contro la partecipazione del team Israel-Premier Tech del magnate israelo-canadese Sylvan Adams.
Oltre centomila manifestanti hanno invaso nel pomeriggio di ieri, domenica 14 settembre, le strade di Madrid scatenando caos e disordini. Diversi sono stati i momenti di tensione che si sono verificati tra manifestanti e poliziotti, soprattutto nei pressi della stazione di Atocha e nel Paseo del Prado; il bilancio è stato di due arresti e ventidue poliziotti feriti.
Così il vincitore della corsa a tappe, il danese Jonas Vingegaard, ha visto la sua proclamazione a 56 chilometri dalla Capitale spagnola; infatti tutti i corridori sono dovuti scendere dalle bici in anticipo, per evitare di andare incontro ai manifestanti, che come hanno dichiarato direttamente alcuni ciclisti, “erano armati di lattine e chiodi”.
Anche la premiazione è stata “dirottata”, precisamente in un parcheggio, quello dell’hotel in cui hanno alloggiato Visma | Lease a Bike e Q36.5, improvvisata all’ultimo allestendo il podio con dei frigoriferi e un telone degli sponsor appiccicato sul fianco di un van. I primi tre della classifica generale, Jonas Vingegaard, João Almeida e Tom Pidcock, si sono così ritrovati ad alzare i rispettivi trofei, salutando il pubblico spagnolo principalmente solo attraverso le telecamere.
Non sono mancate le indignazioni da parte dell’amministrazione della città. Il sindaco di Madrid, José Luis Martinez Almeida, ha condannato pubblicamente quanto avvenuto con queste parole: “Siamo stati testimoni di fatti molto gravi e senza precedenti, provocati da gruppi violenti che non sono il popolo di Madrid né della Spagna e danneggiano l'immagine della città nel mondo. Quello che abbiamo visto non è una manifestazione. Madrid è stata testimone di qualcosa che ha messo a rischio i ciclisti e la polizia, questo è un reato. Si sono superati tutti i limiti. La politica non può utilizzare lo sport per coprire i problemi politici della Spagna”.

Israele - protesta - Palestina - Spagna - vuelta - Jonas Vingegaard