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    ITALIA - Friday 20 June 2025, 16:20

    Il problema della desertificazione minaccia sempre di più il suolo italiano

    La siccità e il deterioramento del territorio mettono il Paese alla prova. Necessario un nuovo piano integrato per salvare gli ecosistemi e l'agricoltura
    Il problema della desertificazione minaccia sempre di più il suolo italiano
    L’Italia si trova di fronte a una minaccia ambientale grave e in continua crescita: la desertificazione. Secondo l’ISPRA, quasi il 28–30 % del territorio nazionale può essere classificato come degradato o a rischio desertificazione; presenti già alcuni di casi irreversibilmente sterili tra il 4 % e il 5 % della superficie nazionale. Alcune aree meridionali, come Sicilia (70 %), Puglia (57 %), Molise (58 %), Basilicata (55 %), e vaste porzioni di Sardegna, Abruzzo, Campania mostrano livelli critici di vulnerabilità.
     
    Il 17 giugno, in occasione della Giornata Mondiale contro la desertificazione e la siccità, sono stati presentati dati allarmanti: in media ogni secondo nel mondo scompaiono quattro campi da calcio di terre fertili (circa 100 milioni di ettari all’anno). In Italia, la siccità acuta ha colpito duramente più di cento comuni, costringendo all’adozione di misure di razionamento idrico e impiegando autobotti per l’approvvigionamento di acqua potabile durante la crisi del 2024.
     
    Questa combinazione tra cambiamento climatico, sprechi nella gestione delle risorse idriche, consumo di suolo e scarsa permeabilità superficiale ha reso urgente un approccio integrato e sostenibile. L’ISPRA e il Ministero dell’Ambiente promuovono il PNACC (Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici), insieme a strategie Ue e fondi destinati a rinaturalizzare le aree urbane, migliorare l’efficienza dell’acqua e potenziare sistemi di monitoraggio idrico.
     
    Le azioni strutturali richieste includono il rinnovamento delle reti idriche per ridurre le perdite, la depurazione avanzata e riuso industriale/agricolo, sistemi di raccolta dell’acqua piovana e prevenzione della “impermeabilizzazione” urbana, e incentivi fiscali per efficienza idrica e criteri ambientali minimi negli appalti pubblici.
     
    A livello locale determinati progetti innovativi come il “Vallerani System”, che cattura acqua piovana e favorisce la rigenerazione del suolo degradato, emergono come esempi virtuosi; tuttavia, le regioni più vulnerabili, ovvero quelle al Sud, stanno già vivendo una stagione da “rosso profondo”, con perdite di produzione agricola fino al 70 %, e gravi conseguenze economiche e sociali.
     
    L’emergenza desertificazione e siccità non è più un rischio futuro: è già realtà. Occorrono un piano nazionale e investimenti coordinati, da parte del governo, dalla comunità scientifica, dall'UE e dalla società civile, una transizione verso l’economia circolare delle risorse idriche, e un impegno continui a livello territoriale, con infrastrutture, tecnologia e normativa. Solo così sarà possibile contrastare l’inaridimento e costruire un futuro sostenibile per le generazioni future.
    c.s.
    luogo Italia
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    Tag:
    agricoltura - temperature - caldo - Desertificazione - Ecosistemi
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