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    ITALIA - Thursday 29 May 2025, 10:50

    Il Consiglio d’Europa punta il dito contro l’Italia: “Razzismo tra le forze di polizia”

    La premier Meloni difende il Paese: “Accuse vergognose. Non è la prima volta che si abbandonano a giudizi infondati, frutto di un approccio ideologico e di pregiudizi evidenti”
    Il Consiglio d’Europa punta il dito contro l’Italia: “Razzismo tra le forze di polizia”
    Il Consiglio d’Europa accusa ora l’Italia con la richiesta del presidente dell’Ecri Bertil Cottier al governo di “condurre al più presto uno studio indipendente sul fenomeno della profilazione razziale nell’operato delle sue forze di polizia”. A seguito la vicepresidente Tena Simonovic Einwalter ha aggiunto: “È un fenomeno crescente in molti Paesi europei, agenti di polizia fermano le persone basandosi sulla base del colore della pelle, o sulla loro presunta identità o religione, tutto ciò viola i valori europei”. Nel report annuale 2024, la commissione non ha citato i nome dei Paesi nello specifico, ma la stessa Einwalter ha aggiunto: “Basandoci sui report già pubblicati in passato, tra cui quello sull’Italia, possiamo certamente dire che il problema della profilazione razziale nell'operato delle forze dell’ordine è un problema che si riscontra frequentemente in Italia e Francia”.
     
    A Roma non sono tardate le difese della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito tali accuse come “vergognose”, affermando che esse sono da attribuite a “un approccio ideologico” e a “pregiudizi evidenti”. Su X la premier si è esposta scrivendo: “Tutti conoscono i numerosi episodi in cui agenti delle forze dell’ordine vengono aggrediti, spesso da immigrati irregolari, mentre svolgono il proprio dovere con coraggio, dedizione e rispetto della legge. Purtroppo non è la prima volta che alcuni organismi del Consiglio d’Europa - finanziato anche con i soldi dei cittadini italiani - si abbandonano a giudizi infondati”.
     
    Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è espresso riguarda la questione: “Sono talmente astruse le osservazioni nei confronti della nostra polizia che se non fossero offensive sarebbero ridicole. Vanno respinte al mittente”.  Mentre il titolare degli Interni Matteo Piantedosi ha commentato “Trovo sorprendente e inaccettabile che il Consiglio d’Europa, che dovrebbe tutelare la democrazia, i diritti umani e il dialogo tra i popoli, rivolga giudizi infondati e ideologici, come le accuse di razzismo mosse alle nostre Forze di Polizia”.
     
    Sergio Mattarella è intervenuto a sua volta attraverso una nota del Quirinale, invitando questa mattina, giovedì 29 maggio, il capo della Polizia e il direttore generale della Pubblica sicurezza Vittorio Pisani, per “riconfermare la stima e la fiducia della Repubblica nelle forze dell'ordine, la cui azione si ispira allo spirito democratico e ai valori della Costituzione”.
     
    Infine a mostrare disappunto sono stati anche i sindacati di polizia. “L’ennesimo intervento del Consiglio d’Europa rappresenta un attacco ingiustificato nei confronti di chi indossa una divisa e che ogni giorno garantisce la sicurezza dei cittadini. È inaccettabile che si continui a costruire una narrazione distorta basata su pregiudizi ideologici e senza alcun dato concreto, mettendo perfino in discussione il lavoro di chi opera in prima linea contro criminalità e illegalità. Le forze dell’ordine italiane non ‘fermano’ le persone in base al colore della pelle, alla religione o all’apparenza, ma agiscono sulla base di comportamenti sospetti e dinamiche operative che nulla hanno a che vedere con il razzismo. Chi insinua il contrari dimostra di non conoscere la realtà italiana e neppure il contesto di crescente complessità e rischio in cui oggi si muovono i nostri operatori” ha dichiarato Domenico Pianese, segretario generale di Coisp.
    Monica Martini
    luogo Italia
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    Tag:
    europa - Razzismo - Polizia - Mattarella - Meloni
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