Aumentano le tutele a favore del Ssn: i medici saranno punibili solo in caso di colpa grave
Il nuovo provvedimento vuole restituire una maggiore serenità agli operatori, per limitare gli effetti disastrosi della cosiddetta “medicina difensiva”Via libera dal Consiglio dei Ministri allo “scudo penale” per i medici, che diventano perseguibili solo in caso di “colpa grave”. È stato approvato il disegno di legge delega al governo in materia di professioni sanitarie e disposizione relative alle responsabilità professionale.
Il provvedimento non si vuole tradurre direttamente con il termine “impunità” nei confronti per personale medico, ma vuole restituire una maggiore serenità agli operatori, per limitare gli effetti disastrosi della cosiddetta “medicina difensiva”. Oltre alla complessiva rimodulazione del sistema formativo, con l’avvio della Scuola di specializzazione per i medici di famiglia al fine di renderli adeguati alle esigenze della sanità moderna e integrati con le nuove tecnologie, sono stati previsti diversi incentivi e misure a favore del Ssn,.
Tornando poi alla questione della responsabilità professionale, il disegno di legge sottolinea come in ambito sanitario, verrà limitata la punibilità per omicidio colposo e lesioni personali colpose, commessi nell’esercizio di una professione sanitaria, ai soli casi di colpa grave, purché siano state rispettate le linee guida definite e pubblicate ai sensi di legge o le buone pratiche clinico assistenziali, sempre che le predette raccomandazioni o buone pratiche risultino adeguate alle specificità del caso concreto. L’accertamento della colpa o del suo grado terrà conto anche della scarsità delle risorse umane e materiali disponibili, nonché delle eventuali carenze organizzative, della mancanza, limitatezza o contraddittorietà delle conoscenze scientifiche sulla patologia o sulla terapia, della concreta disponibilità di terapie adeguate, della complessità della patologia, nonché della presenza di situazioni di urgenza o emergenza.
Le modalità dell’eventuale risarcimento del danno, i criteri ai quali il giudice civile deve ritenersi vincolato per l’accertamento della colpa o del suo grado, restano praticamente le stesse attualmente in vigore. Solo in caso di dolo o colpa grave, è il medico che ne deve rispondere, come sottolineato dall’articolo 2236 del codice civile.
“La norma mira a ridurre gli effetti perniciosi della cosiddetta medicina difensiva, che a sua volta è conseguente alle numerose e spesso infondate denunce nei confronti dei medici, con ricadute disastrose per l’efficienza del servizio sanitario e per la stessa salute dei cittadini - così i ministri della Salute Orazio Schillaci e quello della Giustizia Carlo Nordio -. La medicina difensiva, che costa mediamente 11 miliardi l’anno e allunga le liste d'attesa, infatti, induce i medici a prescrivere esami costosi, spesso inutili e invasivi, che non soltanto gravano sui bilanci delle Asl ma ritardano gli interventi sui malati realmente bisognosi, che non hanno l’ardire di prospettare ai medici eventuali azioni risarcitorie”.

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