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    ITALIA - Wednesday 18 June 2025, 10:14

    Anche l’Italia aderisce formalmente all’alleanza europea per il nucleare

    Il ministro della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto ha dichiarato: “Decisione in linea con le scelte del governo. Promuoviamo la neutralità tecnologica”
    Anche l’Italia aderisce formalmente all’alleanza europea per il nucleare
    L’Italia è entrata formalmente a far parte dell’alleanza europea sul nucleare. Il governo, dopo aver osservato per due anni l’atteggiamento degli altri Stati membri riguardo al tema controverso, ha deciso di aggiungersi al gruppo delle tredici Nazioni, istituito su iniziativa francese nel 2023. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto in occasione dell’ultima riunione dell'alleanza a margine del Consiglio Energia a Lussemburgo.
     
    “L’Italia aderisce ufficialmente all’alleanza Ue sul nucleare. Un impegno con molti altri Paesi per perseguire tutte le azioni che ci possono portare anche tecnologicamente alla produzione di energia nucleare in ambito europeo ed integrare quella che è la produzione dell’energia rinnovabile. È una scelta che deve dare produzione, ma deve dare innanzitutto sicurezza all'Unione europea e ai nostri Paesi. Questa è la sfida per avere energia decarbonizzata ed energia naturalmente per tutti, è una decisione in linea con le scelte di politica energetica del governo italiano che promuove con convinzione il principio della neutralità tecnologica, per seguire una transizione energetica sostenibile, che garantisca la sicurezza e la resilienza del sistema energetico e favorisca imprese e famiglie. L’Italia sta infatti seguendo una strategia nazionale che in maniera trasparente e graduale, promuove una rivalutazione pragmatica del ruolo dell’energia nucleare come fonte decarbonizzata, sicura, affidabile e programmabile. Siamo felici di collaborare e lavorare attivamente da oggi, con tutti i Paesi dell’Alleanza Nucleare, per promuovere insieme la definizione di un quadro europeo favorevole allo sviluppo dell'intera catena del valore dell’energia nucleare” ha affermato Pichetto.
     
    Oltre all’Italia e alla Francia, i Paesi che hanno aderito al nucleare sono Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia. Questi governi stanno ora cercando di inserire le nuove centrali nucleari tra quelle che possono aiutare l’Unione europea a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2.
     
    Nonostante le diverse opinioni in merito, il commissario Ue per l’Energia Dan Jørgensen è stato il primo ad sottolineare che “per realizzare davvero la transizione energetica pulita, servono tutte le soluzioni a zero o basse emissioni e che il nucleare ha un ruolo da giocare nella costruzione di un sistema più resiliente e sostenibile”.
     
    L’Italia, dopo i referendum che nel 1987 e nel 2011, aveva sancito il “no” al nucleare, ma torna nel presente a mettere in dubbio la questione. Già a marzo, il governo guidato da Giorgia Meloni aveva presentato un disegno di legge per proporre un ritorno alla produzione di energia nucleare, così come previsto dal Piano nazionale integrato energia e clima che Roma ha inviato a Bruxelles.
     
    Ora che con l’Italia, i Paesi europei favorevoli all’introduzione del nucleare sono diventati 17 sui 27, le tecnologie, come quelle dei cosiddetti Smr, reattori modulari di piccola taglia, sembrano diventare sempre più necessarie per il raggiungimento dei target climatici e alla sicurezza energetica prefissati negli scorsi anni. Rimane allora ancora più importante promuovere la ricerca e l’innovazione in questo campo, ache perché gli Smr permettono maggiore flessibilità, protezione e costi ridotti. Tra le priorità del gruppo troviamo l’accesso ai finanziamenti verdi per l’energia atomica, il sostegno agli investimenti per costruire nuovi reattori, una cooperazione rafforzata su ricerca, formazione, gestione dei rifiuti e standard di sicurezza.
    Monica Martini
    luogo Italia
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