Il Consiglio degli Studenti dell’Università di Ferrara ha approvato la proposta d’intitolazione di uno spazio a Charlie Kirk, lanciata dall’associazione studentesca Azione Universitaria di destra legata a Fratelli d’Italia. “Un’aula studio dedicata al dibattito e alle idee - spiegano i giovani coinvolti nella progetto -. Un modello da seguire, non per quello che diceva, ma per il modo in cui si esprimeva: uno scambio aperto, plurale, democratico e soprattutto non violento”. L’attivista e opinionista americano Charlie Kirk, assassinato il 10 settembre, era un residente dell’Arizona che è riuscito a imporsi negli ultimi anni come una delle giovani figure di destra più influenti degli Stati Uniti, affermandosi anche come stretto alleato di Donald Trump. “In un momento storico in cui il dibattito sembra spesso polarizzato o silenziato, crediamo che l’università debba tornare a essere spazio di confronto vero, anche tra posizioni diverse. Perché l'università vive solo se si discute”, affermano gli studenti membri dell’associazione, che descrivono Kirk come “un modello da seguire, non per quello che diceva, ma per il modo in cui si esprimeva: uno scambio aperto, plurale, democratico e soprattutto non violento”. Di fatto è noto come l’attivista americano, dopo aver fondato la Turning Point Usa nel 2012 all’età di 18 anni, sia diventato una presenza fissa nelle scuole e nelle università degli Stati Uniti d'America, in quanto riteneva fondamentale il confronto con i più giovani sui temi politici e attuali, come diritti Lgbtq+, aborto, fede, istruzione, politica, famiglia, lavoro. Proprio durante un comizio organizzato nel cortile della Utah Valley University, Kirk è stato assassinato da un proiettile mentre rispondeva ad alcune domande sulle sparatorie. Aveva 31 anni e ha lasciato due bambini piccoli e la moglie Erika Lane Frantzve.