Italia - Influenza, quest'anno ad aver la meglio è la “variante K”

Il contagio accelera e il picco dei casi è atteso entro i primi giorni di gennaio, con sintomi talvolta più complessi del solito, che colpiscono anche la pancia

Monica Martini 30/12/2025 17:57

L’influenza stagionale 2025-2026 sta assumendo in Italia proporzioni di rilievo significative continuando a far registrare alti tassi di positività in Italia. Secondo i dati più recenti del rapporto della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, nella settimana dal 15 al 21 dicembre sono stati registrati circa 950mila nuovi casi di infezioni respiratorie acute, portando il totale dall’inizio dell'inverno a oltre 5,8 milioni di casi complessivi. Di fatto, l’incidenza delle sindromi respiratorie è in aumento in tutto il Paese, con particolare intensità nelle fasce di età più giovani come quella tra 0 e 4 anni, dove si osservano circa 50 casi per 1.000 assistiti. Le condizioni epidemiologiche delineano una stagione influenzale che si avvicina rapidamente al picco dei contagi, previsto tra la fine di dicembre e i primi giorni di gennaio, con accessi in aumento ai pronto soccorso e ospedalizzazioni soprattutto tra le persone più anziane e fragili. Al centro di questa ondata influenzale si trova la cosiddetta variante K, un sottoclade del virus A(H3N2) attualmente predominante nella circolazione virale. Questa variante non sembra associata a una maggiore gravità delle manifestazioni cliniche rispetto alle influenze stagionali classiche, ma si distingue per una trasmissibilità più elevata e una capacità di circolare ampiamente nella popolazione, favorita anche dal periodo che circonda le feste che mette in relazione sempre un ampio di numero di persone, spesso all'interno di posti piccoli. È per quanto si cerchi di prevenire il problema, i virus influenzali continuano a esercitare un impatto importante sul sistema sanitario, aumentando di dismisura i contagi nelle diverse regioni italiane. Dal punto di vista dei sintomi, l’influenza causata dalla variante K mantiene molte caratteristiche tipiche della stagione influenzale, come febbre alta, malessere generale, tosse, dolori muscolari e affaticamento; tuttavia, medici e infettivologi segnalano una frequenza maggiore di disturbi gastrointestinali, tra cui vomito e diarrea, che, pur non essendo inusuali in alcune fasce d’età come quella infantile, rendono il quadro clinico di questa stagione un po’ più variegato e meno immediato da riconoscere rispetto ai casi classici. Ma come è noto, riconoscere i sintomi è il primo passo verso la guarigione. In questa fase di intensa circolazione virale, gli esperti ribadiscono così l’importanza della vaccinazione antinfluenzale continua a essere lo strumento principale per ridurre la gravità delle infezioni e limitare le complicanze, soprattutto tra anziani, persone con condizioni croniche e categorie a rischio. Oltre alla vaccinazione, pratiche semplici come il lavaggio frequente delle mani, l’areazione degli ambienti chiusi e la cautela nei contatti in presenza di sintomi respiratori possono contribuire a contenere la trasmissione.