Il provvedimento che ripristina il 4 ottobre la Festa Nazionale di San Francesco d'Assisi è legge. La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato in via definitivo al disegno di legge presentato da Noi Moderati lo scorso 23 settembre, che aveva già riscontrato ampio sostegno dalla Camera con 247 voti a favore, 8 astenuti e soli 2 contrari. La legge verrà applicata in realtà per la prima volta nel 2026 dato che deve essere ancora pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Il presidente della Commissione Alberto Balboni, parlando con i cronisti ha sottolineato il “valore simbolico” del sì definitivo prima del 4 ottobre, commentando: “Ringrazio tutte le forze politiche per aver acconsentito alla deliberante. San Francesco è il protagonista del 4 ottobre, giorno in cui morì nella sua Assisi, diventata poi la ‘Città della pace’ e dove oggi sorge la basilica che la cristianità gli ha dedicato. La figura del poverello di Assisi risponde a molte esigenze della società contemporanea. Al bisogno di pace, innanzitutto. E nessuno meglio del Patrono d'Italia, la cui festa fu abolita nel 1977 durante gli anni di piombo, risponde a questa necessità di stare uniti in una fase burrascosa del mondo. Il 4 ottobre di ogni anno l'Italia ricorderà di essere una terra di tradizioni che onora i suoi santi e la sua storia”. Sono tre gli articoli che compongono il testo e che inseriscono il 4 ottobre fra le solennità civili e la dichiarano giornata della pace, della fraternità e del dialogo fra appartenenti a culture e religioni diverse, aggiungendosi di fatto di fianco alle festività come l’Epifania, la Festa del Lavoro e l’Immacolata. “Accolgo con gioia e soddisfazione la notizia dell'approvazione in via definitiva in Senato della proposta di legge parlamentare che reintroduce dopo 50 anni come festa nazionale il 4 ottobre, giorno in cui si celebra San Francesco Patrono d'Italia - ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni -. Il Governo ha appoggiato convintamente l'iter della proposta, che ha raccolto e fatto suo l'appello lanciato un anno fa da Davide Rondoni, poeta e presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni per l'ottavo centenario della morte del Poverello d'Assisi. Il sostegno bipartisan e pressoché unanime alla proposta è un segnale importante dell'unità che si ritrova in politica attorno ad una delle figure più rappresentative e distintive dell'identità nazionale. Un Santo amato da tutto il popolo italiano e in cui tutto il popolo italiano si riconosce. La Festa nazionale sarà l'occasione per celebrare un uomo straordinario e ricordaci, ogni anno, chi siamo e cosa ci unisce nel profondo”.