Italia - Gli animali domestici trasformano il volto delle famiglie italiane

In un Paese con pochi figli e molte case sempre più vuote, cani, gatti e altri compagni a quattro zampe diventano una presenza sempre più ordinaria

Monica Martini 19/12/2025 10:24

In Italia diventa sempre più comune decidere di accogliere nelle proprie case animali domestici. Cani, gatti, conigli, criceti, tartarughe e molti altri si stanno man mano imponendo veramente come migliori amici di tantissimi italiani. Secondo i dati più recenti dell’Istat relativi al 2024, circa 10 milioni di famiglie, pari al 37,7% del totale, convivono con almeno un compagno a quattro zampe, una quota in crescita rispetto al decennio precedente, quando nel 2015 corrispondevano al 36,2%. In tutto si stimano circa 25 milioni e mezzo di animali domestici nelle abitazioni del Paese. I protagonisti indiscussi della “rivoluzione pet” rimangono sempre gli stessi: il 22,1% delle famiglie possiede almeno un cane, mentre il 17,4% ha uno o più gatti, con numeri medi che superano spesso l’unità per nucleo familiare - 1,3 per i primi e 1,8 per i secondi - a conferma di una diffusione che va oltre il singolo animale. Altre creature, come pesci, uccelli o rettili, sebbene presenti, continuano a rappresentare una quota più contenuta. Il fenomeno non si presenta omogeneo sul territorio, in quanto la presenza di bestiole è più frequente nel centro del Paese e nei piccoli Comuni, mentre nelle grandi aree urbane scende sensibilmente. In città con meno di 2mila abitanti, ad esempio, la percentuale di famiglie con animali supera il 45%, a fronte di meno del 30% nel cuore delle aree metropolitane. La presenza degli amici a quattro zampe, inoltre, spesso si adatta a seconda della tipologia della famiglia, in relazione alle esigenze dei suoi componenti, al loro ruolo e all’età. Ad ospitare nella propria casa uno o più animali domestici sono soprattutto i nuclei familiari con figli grandi, anche se anche nelle coppie senza bambini sotto i 65 anni si è registrata la crescita più significativa nel tempo, con quasi la metà di queste famiglie che accoglie una piccola creatura in casa, una percentuale aumentata di circa 10 punti rispetto ai primi anni 2000. La quota più bassa, con il 22,7%, è quella delle persone sole over 65. Questa tendenza trova però anche una dimensione culturale oltre che statistica. In un Paese, infatti, segnato da una natalità in calo e da famiglie sempre più piccole e composte, la scelta di avere animali domestici diventa un modo per colmare spazi affettivi e sociali che in passato venivano occupati soprattutto dai figli. È innegabile come gli amici a quattro zampe svolgano spesso un ruolo di compagnia e un antidoto alla solitudine, soprattutto in contesti urbani e in famiglie con meno componenti. A fronte di questa crescita, anche l’economia legata al mondo degli animali si è espansa; basti pensare come si stiano moltiplicando sempre di più i negozi dedicati interamente all’alimentazione, alle cure veterinarie e ai servizi specialistici, che arrivano a costituire un mercato di miliardi di euro che riflette la crescente integrazione dei mammiferi nella vita quotidiana degli italiani. Il quadro che emerge è dunque quello di un cambiamento lento ma costante, che vede le famiglie trasformarsi, adottando gli animali domestici come compagni di vita centrali, non solo per ricevere affetto, ma anche per soddisfare il bisogno di relazione e di cura in un contesto sociale in evoluzione.