Italia - Dimezzata in 25 anni la popolazione di leoni

Durante la Giornata mondiale del felino, Wwf ha lanciato un allarme sul drammatico declino del “re della savana”, sottolineando le soluzioni da adottare per salvare la specie

Monica Martini 11/08/2025 15:31

Negli ultimi 25 anni la popolazione mondiale dei leoni ha dovuto affrontare un forte dimezzamento; nel presente, il felino occupa solo il 10 % della sua area di distribuzione storica. A lanciare l'allarmante è stato il Wwf in occasione della Giornata mondiale del leone celebrata ieri, 10 agosto. Il drastico ridimensionamento della comunità animale, affiancato dall’erosione del suo habitat naturale, rende la scomparsa, ad esempio, del leone africano determinante per il sistema della biodiversità. Essendo il predatore per eccellenza nelle catene alimentari, il suo contributo determina una serie di effetti positivi per molte altre specie; il WWF sottolinea che il suo declino infatti mette a rischio l’equilibrio di interi ecosistemi, minacciando anche la capacità degli ecosistemi di fornire acqua, cibo e controllo naturale delle malattie. La presenza di questo felino in natura per diverse economie locali connesse al turismo naturalistico è di fondamentale importanza, in quanto attività primaria per il PIL di molti Paesi fragili.  “In generale - spiega l'associazione - il futuro dei leoni è messo a rischio dallo sfruttamento del loro habitat da parte dell'uomo, e dagli inevitabili conflitti che ne conseguono, dal bracconaggio, dalla rarefazione delle prede e dal commercio illegale”. Spiccano, però, dall'altro lato alcune eccezioni virtuose come quella della specie asiatica, che continua in realtà ad aumentare in India e, come spiega il Wwf, può definirsi “un esempio virtuoso di convivenza”. Uno studio del 2025 sui conflitti tra uomo e leone ha analizzato i dati dal 2012 al 2017 e ha intervistato un campione di 1.434 abitanti di 277 villaggi. Il numero dei posti che hanno subito attacchi al bestiame ha subito una crescita del 9,6% annuo, con un aumento, di conseguenza, degli animali del 15%, indicando una densità crescente di leoni. Anche gli attacchi agli esseri umani, circa 21 all'anno, sono stabili e sempre collegati alla predazione del bestiame e alla vicinanza con aree turistiche e habitat dei felini. La maggior parte degli intervistati, il 61%, si dichiara tollerante verso la specie, grazie a fattori socioculturali, protezione legale, compensazioni governative e adattamenti reciproci. Wwf precisa: “L'aspetto economico sembra essere la chiave per garantire la coesistenza futura: il turismo basato sull'osservazione dei leoni in natura potrebbe rafforzare questa convivenza, promuovendo la conservazione sostenibile attraverso approcci partecipativi e vantaggiosi per le comunità locali”. Ed è così che il turismo naturalistico potrebbe rivelarsi un’arma vincente nella conservazione: creando benefici economici per le comunità locali e incentivando la protezione della natura. Il coinvolgimento partecipativo è dunque cruciale per garantire la sopravvivenza dei leoni e il ripristino dei loro habitat.

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