Italia - La Superlega si sfalda, addio al progetto di Perez?

La Superlega cerca di conquistare consensi in Europa ma i team fanno un passo indietro. “Non più interessati al progetto”

Redazione 21/04/2021 17:12

È durato davvero poco il progetto della Superlega, che avrebbe dovuto rivoluzionare il mondo del calcio in Europa. Dodici club fondatori, altri tre attesi e cinque squadre invitate ogni anno. Questa era l’idea, con le prime 12 della classe destinate a intascare una montagna di milioni grazie a JP Morgan, pronta a finanziare il progetto. 
 
Nulla di fatto, per la desolazione di Real Madrid e Juventus in testa. La Superlega è ufficialmente sospesa. Non annullata, sia chiaro. Resiste ancora la speranza, in Florentino Perez e Andrea Agnelli principalmente, di trovare un accordo con UEFA e FIFA. Difficile ipotizzare una cosa del genere, soprattutto dopo una dimostrazione di forza di tali dimensioni da parte dei due enti. 
 
Le prime a fare un netto passo indietro sono state le sei squadre di Premier League, cuore dell’iniziativa. Lo sfaldamento generale è stato conseguente. Dalla “perdita d’interesse” da parte dell’Inter alle parole di Agnelli: “Voglio essere franco ed onesto, non penso che il progetto possa continuare con 5 o 6 squadre. – le parole del vicepresidente della Superlega alla Reuters - Non parlerei tanto di dove è andato quel progetto, piuttosto del fatto che resto convinto della sua bellezza”. Al tempo stesso, si è detto convinto del valore che si sarebbe sviluppato a piramide su tutto il mondo del calcio, generando la competizione più bella al mondo (a suo dire, ndr). 
 
Superlega, il dissenso del popolo del calcio fa cambiare idea alle squadre
Il mondo del calcio, eccezion fatta per le 12 squadre fondatrici, si è schierato apertamente contro il progetto della Superlega europea. UEFA e FIFA hanno reso più che chiaro il proprio disappunto, parlando in maniera diretta a società e calciatori. Mondiali di calcio ed Europei vietati a qualunque professionista avesse deciso di partecipare al nuovo torneo. 
 
Dure parole anche da parte di calciatori in attività ed ex talenti. Basti pensare a Mesut Ozil, che ha spiegato come avere grandi match ogni settimana andrebbe a distruggere la bellezza del calcio. In Inghilterra si è visto addirittura Petr Cech prendere parte alle proteste dei tifosi. 
 
Un grido unanime che ha infine portato alla cancellazione del sogno di pochi in due giorni o poco più. Spazio ora a nuovi tavoli di discussione. Questo messaggio da parte dei club ha infatti spinto la UEFA a riconsiderare il concetto di base del Fair Play Finanziario. A ciò si aggiunge una riforma della Champions League, con più squadre coinvolte e una struttura mutata, atta a coinvolgere nuove fette di pubblico, principalmente giovane. Stando alle parole di Florentino Perez, però, attuare il tutto nel 2024 sarebbe fin troppo tardi.
 
In Italia, intanto, si attende di capire se vi saranno conseguenze alle azioni di Juventus, Inter e Milan. Nessuna esclusione all’orizzonte, ma c’è chi spera in delle sanzioni. Nulla di certo sotto quest’aspetto, anche se questa baraonda potrebbe far riaprire il discorso di una nuova organizzazione del principale torneo nostrano.

Notizie interessanti:

Vedi altro