Italia - Dalla Tunisia all’Argentina, Lorenzo Barone si prepara per una nuova avventura

L’esploratore originario dell’Umbria, dal giorno che compì 18 anni, attraversa il mondo a sella della sua bicicletta per scoprire le sue bellezze nascoste

Lorenzo Barone

Monica Martini 24/06/2025 12:03

Tre continenti e sessantaquattro Paesi, tra climi estremi, dalle temperature bollenti del Sudan ai meno 56° della Jacuzia, Lorenzo Barone, originario di San Gemini, piccolo comune di 5mila abitanti della provincia di Terni, dal giorno che compì 18 anni salì in sella alla sua bici e iniziò ad avventurarsi per il mondo. Ha superato ora, dieci anni dopo, i 100mila chilometri: “Mi hanno chiamato esploratore, cicloviaggiatore, però alla fine si rischia di restare fedeli a un’etichetta e di non fare nient'altro. L’avventura mi ha insegnato che è bellissimo mettersi alla prova con sfide nuove”.
 
I suoi viaggi si distinguono per essere effettuati senza l’aiuto di motori, in quanto Barone usa solo mezzi sostenibili: bicicletta, barca a remi, trekking e canoe tradizionali. La prima notte che passò fuori di casa, appena diventato maggiorenne, la passò in una vecchia galleria ferroviaria dove accese un fuoco per asciugare i vestiti inzuppati. Quel viaggio rappresentò il punto di partenza per la sua nuova vita, grazie alla quale la sua passione viene coltivata, ancora oggi, attraversando percorsi lunghi e impegnativi, alla scoperta delle bellezze del pianeta.
  
Il giovane esploratore riporta sui social: “Ogni anno, milioni di tonnellate di sabbia del Sahara viaggiano nel cielo. Attraverso l’oceano Atlantico spinte dal vento, volano per migliaia di chilometri e si posano nella foresta amazzonica. Una polvere sottile, quasi invisibile, che attraversa continenti e nutre la vita. Senza questa polvere ricca di fosforo e altri nutrienti, l’Amazzonia - il polmone verde del pianeta - non sarebbe ciò che è. È un legame che potrebbe sembrare impossibile, eppure esiste, e io proverò a seguirlo per scoprire quanto tutto sia interconnesso e in un mondo che, oggi più che mai, ci appare frammentato e diviso da conflitti e interessi. A piedi, in bici, in canoa e in barca a remi. Tenterò di attraversare quattro degli ecosistemi più grandi ed estremi sul nostro pianeta: il Sahara, l’Atlantico, l’Amazzonia e le Ande. A ottobre inizierà questo progetto. Ci sto lavorando da un anno e ancora c'è tanto lavoro da fare, soprattutto dal punto di vista logistico, burocratico e economico. Anche se la paura non manca, la vita è solo una e sento che il momento di provarci è arrivato. Non sarà facile, ma forse, proprio per questo, indimenticabile”.
 
Barone, attualmente, si sta preparando quindi per un nuovo viaggio avventuroso, dalla durata complessiva di ben otto mesi. Partirà dalla Tunisia, per poi attraversare a sella della sua bicicletta il deserto africano, passando attraverso l’Algeria e la Mauritania. L’attenderanno successivamente tre mesi di traversata in solitaria, in barca a remi, dell'Oceano Atlantico, con sbarco in Guyana. Da lì si traferirà poi in Brasile a piedi, in bicicletta e utilizzato canoe tradizionali, passando in mezzo alla Foresta Amazzonica. Spostandosi infine tra Bolivia, Cile e Argentina, raggiungerà il Llullaillaco del Salado, il secondo vulcano attivo più alto al mondo con i suoi 6723 metri, che sorge nella Cordigliera delle Ande.
 
Le avventure di Barone, oltre ad essere imprese sportive uniche, lanciano un messaggio chiaro e urgente: in un mondo diviso da conflitti, la natura insegna come tutto sia in realtà interconnesso. “Voglio dimostrare che nonostante le divisioni e i conflitti, c’è un equilibrio naturale che dobbiamo imparare a riconoscere e proteggere”, le sue parole.

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