Italia - Senato, voto ai diciottenni, arriva il "sì" definitivo con 178 voti favorevoli

Riforma costituzionale, 178 senatori, 15 contrari e 30 gli astenuti. Confermata la possibilità di voto ai 18enni per eleggere il Senato

Fonte: Wikipedia

Redazione 09/07/2021 09:39

Approvata la riforma costituzionale al Senato che conferma la possibilità ai 18enni di votare per eleggere il Senato. La riforma sarà promulgata ufficialmente tra tre mesi in modo da chiedere il referendum confermativo necessario perché alla Camera sono mancati i due terzi. Favorevoli alla nuova riforma 178 senatori, 15 contrari e 30 gli astenuti. Una buona maggioranza per una proposta che già da diverso tempo era al vaglio della politica e che, alla fine, è stata concretizzata senza troppi incidenti di percorso.
 
Come dice il relatore Dario Parrini,  presidente della Commissione Affari costituzionali, la riforma entrerà in vigore dalle prossime elezioni politiche e darà alle due Camera la stessa base elettorale e le stesse maggioranze politiche.
Nello specifico il cambiamento interesserà circa 4 milioni di giovani tra i 18 e i 24 anni che diventeranno elettorato attivo anche per il Senato.
Riforma costituzionale, un aggiornamento necessario della Costituzione
Il testo della riforma è molto breve e va a modificare l'articolo 58 della Costituzione che si occupa dell’elezione del Senato della Repubblica e recita: "Al primo comma dell'articolo 58 della Costituzione, le parole: 'dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età' sono soppresse".
 
Con questa nuova modifica continua il processo di modernizzazione della Costituzione che molte forze di Governo auspicano da tanto tempo.  Molte reazioni positive arrivano dal M5S che si dice soddisfatto delle modifiche e del coinvolgimento di oltre 4 milioni di giovani nel processo democratico. Una battaglia che il Movimento porta avanti da molto e che, grazie anche al suo input, è diventata realtà e verrà concretizzata già dalle prossime elezioni. Per molti il limite dei 25 anni per il Senato era una condizione negativa del sistema elettorale italiano che doveva essere cambiato già da tempo; con la nuova riforma si aggiunge nuova linfa vitale alla nostra Costituzione che si rinnova e si adatta ai nuovi cambiamenti e alle nuove esigenze. 
 

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