Italia - Le priorità del ministero dell'Interno: lotta alle mafie, al terrorismo e all’immigrazione irregolare

Nel pomeriggio di ieri, Matteo Salvini, davanti alle commissioni Affari costituzionali, ha esposto le linee programmatiche del suo dicastero

27/07/2018 09:31

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini, davanti alle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato riunite congiuntamente, ha esposto nel pomeriggio le linee programmatiche del suo dicastero. Questi i filoni principali su cui si sta lavorando.
 
Immigrazione
​Contenimento dei flussi migratori. Il trend degli sbarchi si conferma in discesa: 4.677 dal 1° giugno 2018 ad oggi, a fronte dei 34.220 dell’anno precedente, una riduzione dell’86%.
Il cambio di passo del Governo è radicale: i flussi devono essere intercettati prima, nei Paesi di partenza e di transito. «Le frontiere italiane devono essere seriamente considerate non più solo come confini nazionali, ma come confini dell'intera Europa e, perciò, difese collettivamente dalle istituzioni comunitarie». 
 
Fondamentale la riforma del regolamento Dublino sul diritto di asilo. Non applicare più il criterio del Paese europeo di primo ingresso, ma una responsabilità comune da parte di tutti i Paesi della Ue; entro agosto, la revisione delle regole della missione internazionale Sophia, perché il 100% dei 45 mila migranti previsti dalla missione sono arrivati in Italia, «un concetto curioso di internazionalità».
 
La Libia, «va aiutata a crescere». È necessario «lavorare per avvicinarli a standard europei sui diritti umani». Hanno centri per i migranti «gestiti con criteri europei», ma anche «centri al di fuori di ogni controllo»; l’obiettivo è «aiutare la Libia ad aiutare la gente».
Ridefinizione dei servizi di prima accoglienza. Con l’Anac sottoscritto un accordo di collaborazione per i nuovi appalti di forniture e servizi. Un «fitto programma di ispezioni» monitorerà e controllerà i centri per impedire abusi e distrazioni di risorse pubbliche destinate all’accoglienza.
 
Nuovi Cpr entro l’anno. I centri sono attualmente sei: Torino, Roma, Bari, Brindisi, Palazzo S. Gervasio (Pz) e Caltanissetta. I posti disponibili sono complessivamente 880. Entro l'anno, saranno riattivati nuovi centri, per circa 400 posti con: la riconversione dell'ex carcere di Macomer (NU), il ripristino della funzionalità del centro di Modena, la riconversione di due centri di accoglienza per richiedenti asilo a Gradisca d'Isonzo e a Milano. 
 
Ampliamento dei reati che comportano l’espulsione. Sono allo studio misure normative per ampliare il numero dei reati che possono comportare prima il trasferimento in un centro di protezione, e poi l’espulsione.
 
I lunghi tempi di attesa per la richiesta di asilo devono essere ridotti. Dal 9 luglio, 250 funzionari sono operativi per lo smaltimento delle pratiche, ulteriori 170 idonei al concorso andranno ad aggiungersi, ma il pregresso è significativo. È necessario più rigore da parte delle Commissioni nei casi di vulnerabilità.
 
Sicurezza
​Diminuiscono gli indici di delittuosità. Il risultato è dovuto alla professionalità e alla preparazione delle forze dell'ordine e all'utilizzo di modelli operativi che puntano a nuove tecnologie, come il sistema Mercurio per il controllo del territorio che, entro il 2020, sarà esteso a tutti i veicoli della Polizia di Stato. Si sta calcolando la possibilità di «prevedere un piano di assunzioni annuali in Polizia», oppure un grande piano di assunzione straordinario». L’obiettivo è «assumere in più e non in meno». Occorre intervenire anche per abbassare l’età media degli agenti, entro febbraio 2019 ci saranno 2.200 immissioni in ruolo. Salvini lavorerà con il ministro Tria sul capitolo sicurezza.
 
Il contrasto alle mafie è una priorità del governo. Nei primi sei mesi, sono state condotte 91 operazioni di polizia  giudiziaria con l'arresto di 1044 soggetti mafiosi; al 15 luglio, sono stati arrestati 33 ricercati, 8 dei quali considerati dall'elevatissimo spessore criminale. C'è un «impegno straordinario» anche per la cattura del boss mafioso Matteo Messina Denaro, si «punta a isolarlo» dalle relazioni che potrebbero agevolarne la latitanza.
Considerando che le mafie cercano di estendersi anche in aree finora immuni, la strategia di risposta si basa su tre direttrici: aggiornamento della mappa delle filiere mafiose, cattura dei criminali, aggressione ai patrimoni illeciti per indebolimento delle cosche anche attraverso misure di prevenzione. 
 
Aggredire i patrimoni illeciti della mafia. L’attività per l’assegnazione dei patrimoni accumulati dalle mafie viene gestita dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati (Anbsc) con poche decine di unità di personale. Per assicurarne l’operatività, essendo considerata un asset strategico per la lotta alle mafie, l’Agenzia sarà rinforzata con l’immissione di nuovo personale, fino a 200 unità, anche con competenze specifiche e manageriali. Inoltre, potrà usufruire dei beni che non possono essere venduti e ottenere una propria autonomia finanziaria. Inoltre, saranno velocizzate le procedure per restituire i beni alla collettività in tempi più rapidi. Per Roma sono pronti già 250 immobili.
 
Prevenire il terrorismo di matrice islamica. Il potenziamento dell'azione investigativa è uno dei punti forti delle linee programmatiche. «L'Italia finora è stata immune, ma nulla toglie alla pericolosità della minaccia e dei rischi concreti cui l'Italia è esposta».
È noto che il fenomeno «tende non a far leva su gruppi strutturati, ma su piccole cellule». Sono 135 i soggetti che hanno combattuto nella guerra siriana legati in qualche modo all'Italia. Alcune centinaia di persone sono sotto osservazione nelle carceri italiane, uno dei principali luoghi della diffusione della radicalizzazione; ma c’è attenzione anche nelle zone di sbarco dei migranti e sul web con la polizia delle telecomunicazioni.
Dal 1° giugno, sono stati espulsi 21 soggetti ritenuti pericolosi. 
 
Soccorso pubblico e difesa civile
Stabilizzazione per i Vigili del fuoco. La stabilizzazione e l'incremento dei mezzi e delle risorse per i Vigili del fuoco è uno dei dossier su cui si sta lavorando, «una macchina complessa, ma fatta di eccellenze». La stabilizzazione potrà avvenire, con incremento della dotazione organica di mille unità, entro l’anno, con il ricorso alla graduatoria del concorso a 814 posti per Vigile del fuoco, bandito nel 2008, che prevede una quota del 25% di assunzioni riservata proprio al personale volontario. 
Inoltre, per la crescita della dotazione organica c’è l’autorizzazione a bandire un concorso per 250 posti entro il 2018. Le assunzioni straordinarie previste sono 1.300 in cinque anni, 50 nel 2018.
 
Ordinamento enti locali
​Riordino province. Si impone l'esigenza di «restituire alle province un quadro ordinamentale certo e uno stabile assetto funzionale». La legge Delrio ne ha ridefinito l'assetto, introducendo una disciplina "ponte" in attesa della riforma costituzionale, che però non è passata con il referendum del 4 dicembre 2016. 
Si sono così creati squilibri significativi che devono essere sanati.
 
Commissariamento di singoli settori dell'ente locale. È allo studio l’ipotesi di un nuovo istituto che, in via residuale, consenta l’intervento dello Stato in caso di «grave e manifesta situazione di mala gestione, in un contesto ambientale comunque compromesso dalla presenza della criminalità organizzata». Si tratta di situazioni borderline in cui non sono presenti elementi sufficienti per procedere allo scioglimento dell’ente, pur riscontrando in uno o più settori «anomalie o illiceità tali da determinare una pregiudizievole attività dell’ente».

c.s.

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