Italia - L'ultima stravagante proposta di Mattia Santori (leader Sardine): una nuova tassa sulle auto

Santori, candidato per la lista del PD alle amministrative di Bologna, vuole sanare i debiti chiedendo i soldi a chi ha almeno due auto e vuole razionalizzare gli spazi cittadini esentando le associazioni dal contributo di occupazione del suolo pubblico

fonte: Facebook

Redazione 22/09/2021 13:10

 
L’ultima bizzarra proposta avanzata da Mattia Santori, leader delle “sardine” è quella di introdurre una nuova tassa automobilistica.
Il leader delle sardine, ora candidato nel Pd a Bologna, vuole introdurre un'altra tassa: "Qualcuno bisognerà scontentare, qualcuno dovrà rinunciare a qualcosa in favore della collettività".
 
Le rinunce dell’individuo a favore della “collettività”
La sinistra italiana sembra avere le idee chiare su quelle che rappresentano le priorità nell'agenda politica nel nostro paese, in prossimità delle elezioni amministrative in molte città e regioni. Le prime iniziative legislative che dovranno vedere la luce sono la legge sullo ius soli, la patrimoniale e altri aumenti nei confronti dei più abbienti, considerati il principale mirino da bersagliare per livellare le criticità e la povertà maturata negli anni. 
In quest’ottica, Mattia Santori da sempre leader del movimento delle “sardine” e ora candidato con il PD alle elezioni amministrative di Bologna, si appresta a chiedere un sacrificio economico a chi possiede la seconda automobile.
Si tratterebbe, di una specie di tassa patrimoniale applicata ai ceti sociali più abbienti che possono permettersi l’intestazione di una seconda auto. Santori ha sollevato un tema di grande importanza: progettare la città vivibile del futuro, tenendo però in considerazione che alla fine "qualcuno bisognerà scontentare, qualcuno dovrà rinunciare a qualcosa in favore della collettività", così ha detto.
 
La novità e lo scontro con Lepore
Le proposte avanzate da Santori sono decisamente impopolari, ma a suo giudizio necessarie. 
Tra le altre possibili iniziative, c’è quella di provare a risolvere il problema della mancanza di spazi in città: e per questo si potrebbero esentare le associazioni dal contributo di occupazione del suolo pubblico.
Tutta questa serie di proposte però, fa storcere il naso a molti: Santori vorrebbe riconoscere un onere ai privati già a partire dalla seconda automobile "che ciascun residente parcheggia sul suolo pubblico". Un modo per dare "un segnale importante a tutte quelle realtà che si prendono cura gratuitamente della collettività"(le associazioni e non certo i privati). Il leader delle sardine è perfettamente consapevole che la sua idea "farà arrabbiare qualcuno", ma al tempo stesso assicura di non aver paura dei possibili risvolti elettorali: "Non ho scelto di fare politica per prendere voti", ha detto. Ah ecco. 
Il clima pre-elettorale a Bologna, in vista di queste possibili iniziative, non è proprio positivo e a far discutere è anche il sistema dei dehors: istituiti in via emergenziale studiati per garantire la normativa anti-Covid a bar e ristoranti con l'arrivo dell'autunno. Matteo Lepore, candidato sindaco del centrosinistra, sostiene la necessità di "ricondurre al più presto alla normalità l'uso degli spazi pubblici concessi alle attività commerciali di somministrazione per aiutarle a superare la crisi prodotta dalla recente pandemia". Via i dehors? Un'opzione verso cui Santori si è mostrato contrario con grande acume imprenditoriale: "Non vanno del tutto rimossi, preferisco i presidi di socialità agli oggetti immateriali".
 

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