Italia - Draghi, i punti del Piano nazionale di ripresa e resilienza

L’obiettivo del Governo è quello di far ripartire l’Italia al più presto. Si discute sulla manovra ma il Premier sembra intenzionato a non cedere ai ricatti dei partiti.

Fonte: Wikimedia

Redazione 23/04/2021 10:40

Mario Draghi sta lavorando assieme al Governo al Piano nazionale di ripresa e resilienza da 221,5 miliardi totali, con 191,5 miliardi destinati al Recovery Fund e 30 miliardi per le opere considerate "extra Recovery". L’obiettivo del Governo è quello di arrivare a una crescita del Pil di 3 punti nel 2026.
Da quello che si legge nelle prime bozze del Piano, sembra che con questa manovra non si voglia solo riparare ai danni della pandemia ma anche affrontare e risanare quelle “debolezze strutturali” nell’economia del nostro paese.
 
Al momento il piano è definito con 135 linee programmatiche per gli investimenti futuri, ma le richieste dei vari partiti sono moltissime e si lavorerà in prospettiva di garantire una ripartenza per tutta l’Italia. Certo è che ci sono anche parecchi nodi da sciogliere ancora come quello, ad esempio, della Lega di Matteo Salvini che vorrebbe modificare a tutti i costi l’accordo raggiunto dal Governo sulle riaperture e il coprifuoco. Stesso discorso per le Regioni che chiedono a gran voce di essere ascoltate dal Governo. Da parte sua, però, Il Presidente del Consiglio Mario Draghi non sembra intenzionato a fare un dietrofront e, anzi, resta saldamente ancorato alle sue decisioni su scuola e aperture ed è ormai proiettato completamente verso il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
 
Come già detto più volte, il decreto sulle riaperture non è bloccato inderogabilmente al 31 luglio ma, se l’emergenza sanitaria sarà sotto controllo, si potrebbero fare delle modifiche a quanto già stabilito, coprifuoco incluso.
 
Proposte e dubbi sul piano del Premier Draghi
La situazione all’interno del Governo è piuttosto tesa e l’astensione della Lega sul decreto sulle riaperture ha inasprito ulteriormente una situazione già critica.
Fonti vicine al Presidente del Consiglio lo hanno descritto come seccato per l’accaduto ma comunque determinato a proseguire sulla strada tracciata senza cedere a ricatti e pressioni esterne. Per quanto riguarda le varie forze di Governo, anche il Partito Democratico sembra piuttosto irritato dal comportamento della Lega, cercando ancora di rilanciare la propria proposta di un patto sul modello Ciampi di corresponsabilizzazione di tutti gli alleati del Governo per poter usufruire al meglio dei benefici del Recovery Fund.
 
Da parte loro i deputati leghisti sembrano intenzionati a restare in gioco ma, afferma Draghi, strappi come quello sulle aperture potrebbero diventare troppo frequenti per garantire la stabilità necessaria al paese. Comunque, al momento, il Premier è ben disposto ad ascoltare tutte le proposte messe sul tavolo ma, sembra proprio che difficilmente cambierà i suoi programmi per il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Italia Viva si dice molto favorevole al piano del Premier e chiede un elenco spese per far partire il rilancio del paese al più presto.
Il PD, pur favorevole alla manovra, chiede più attenzione per quanto riguarda occupazione delle donne e dei giovani, oltre che maggiori sussidi per il mezzogiorno.
 
Leu, invece, chiude a interventi che possano portare a livelli di inquinamento più alti.
Mentre il M5S spinge sul rinnovo di del Superbonus fino al 2023.
Insomma, i temi caldi sono molti e il Premier si è detto ben disponibile al confronto con tutte le forze di Governo.

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