Italia - A Milano, l'Anpi si appella agli elettori: "niente voto a liste e candidati fascisti"

La lista civica di Luca Bernardo sarebbe appoggiata da simpatizzanti di estrema destra. Quali sono le posizioni del presidente della sezione Anpi di Milano Roberto Cenati e le polemiche antifasciste in vista delle imminenti amministrative milanesi

Luca Bernardo; fonte: Facebook

Redazione 22/09/2021 13:59

 
A Milano l’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) si appella agli elettori per le prossime amministrative: “Non date il voto a liste e candidati fascisti”.
 
L’invito a non votare le liste del centro-destra
L’ennesima preoccupazione per Luca Bernardo, il pediatra candidato sindaco nella lista civica “Insieme ci prendiamo cura di Milano” per le amministrative della città, sostenuto dal centrodestra. L’associazione partigiani e le altre comunità che si rifanno alla Resistenza del 43-45’ si rivolgono direttamente ai cittadini che voteranno alle prossime amministrative di ottobre. 
Il Sindaco uscente Sala accusa Bernardo di contiguità con l’estrema destra. Il presidente dell’Anpi di Milano anticipa alla stampa che a breve tutte le associazioni che si rifanno alla resistenza faranno un appello pubblico non più a liste e candidati, ma direttamente ai cittadini perché “non votino liste con candidati non dichiaratamente antifascisti”. Perché il fascismo è un pericolo sempre attuale, anche nel 2021.
Questa posizione culturale e politica può creare un certo pregiudizio alla lista civica di Bernardo e può diventare anche un’arma per abbattere il centro-destra, perché la Lega è ormai dilaniata tra la linea moderata di Giorgetti e quella di Salvini. La linea di Salvini è diventata ormai minoritaria.
 
La polemica antifascista 
La polemica nella città meneghina c’è sempre stata, dai tempi della Moratti, di De Corato e del centrodestra a Palazzo Marino che ha sempre strizzato l’occhio alla galassia dei movimenti della destra radicale. 
Si tratta quindi di un clichè già noto che si ripresenta con la tornata elettorale alle porte. Il 27 agosto scorso il consigliere regionale Max Bastoni, candidato con la lista di Bernardo per Palazzo Marino, aveva inaugurato il comitato elettorale in via Pareto 14, nei locali milanesi del movimento di estrema destra "Lealtà Azione". In quella occasione fu la segreteria metropolitana del Pd a sollevare il problema della incompatibilità della scelta di condividere gli spazi elettorali con un movimento che ogni anno organizza le celebrazioni al Campo X del Cimitero Maggiore, tra saluti romani e inni ai caduti di Salò. Bernardo all’epoca dichiarò che “non c’è differenza tra fascisti e antifascisti”, scatenando polemiche che lo costrinsero poi al cambio repentino di dichiarazione: “Sono antifascista come tutti gli italiani, si condannino tutte le ideologie folli”.
Questa volta però l’Anpi si rivolge direttamente agli elettori. Il presidente della sede provinciale di Milano Roberto Cenati ha anticipato che a breve, tutte le associazioni che si rifanno alla Resistenza (Anpi ma anche Aned, Fiap e Partigiani Cristiani) faranno ai cittadini un appello perché non diano il voto alle liste e ai candidati che non si dissociano espressamente dal fascismo. 
“A 76 anni dalla liberazione di Milano lo avrei considerato scontato”, dice Cenati. “In questi mesi però il nostro accorato appello ai candidati e ai partiti non ha sortito, evidentemente, gli effetti sperati”. Nel frattempo infatti il quartier generale del consigliere regionale Bastoni è rimasto negli stessi locali. Ha anche ribadito di “impegnarsi per far confluire i voti dell’estrema destra su Luca Bernardo”. 
In altri termini l’Anpi alza il livello della richiesta spostando la responsabilità della scelta sugli elettori: “A questo punto confidiamo siano loro a dare un segnale, noi non arretriamo sul fatto che chi si candida a governare Milano debba necessariamente ispirarsi ai valori della Costituzione e della Resistenza”.
 

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