Riparte la musica classica dopo una lunga pausa dovuta alle
restrizioni imposte dalla situazione sanitaria nazionale. Nel calendario delle riaperture spicca la programmazione dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia con i Concerti di Primavera, sei eventi musicali che si terranno a partire dal 13 Maggio fino al 12 Giugno.
La rassegna, che vedrà impegnati il Coro e l'Orchestra, si terrà all'aperto nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica con posti assegnati e obbligo di indossare la mascherina chirurgica o superiore (FFP2) per il pubblico per tutta la durata del concerto, come da regolamento consultabile online in fase di acquisto del biglietto.
L'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, istituzione musicale antichissima che conta oltre quattro secoli di storia, vanta un ampio riconoscimento internazionale ospitando ogni stagione artisti, musicisti e direttori d'orchestra provenienti da ogni parte del mondo. La riapertura della stagione dei concerti e degli spettacoli lo scorso 26 Aprile, con l'Orchestra dell'Accademia diretta dal Direttore dell'Accademia Antonio Pappano per una serata dedicata ai volontari della Croce Rossa, è stata un gran successo. Questi sei concerti tra Maggio e Giugno rappresentano un'occasione concreta per accogliere il pubblico degli appassionati di musica classica.
Sei eventi con l'Orchestra e il Coro: i dettagli
Il cartellone dei concerti prevede il 13 Maggio, con due repliche nei giorni successivi, l'Orchestra accompagnare la pianista Beatrice Rana in un'opera giovanile di Brahms e una Sinfonia di Šostakóvič. Prosegue il Coro con due concerti, “Un italiano a Parigi - Rossini & C.” e “Vienna VS Budapest - J. Brahms, Valzer e Czarde” musiche di Brahms . Il 26 Maggio l'Orchestra e Coro di Santa Cecilia nel Nachtlied di Schumann e nella Sinfonia n.1 di Mendelssohn. Il 5 Giugno l’Orchestra in una Sinfonia di Dvořák e nel Concerto per violino di Brahms col violinista armeno Sergej Khachatryan. Ultimo appuntamento il 10 Giugno riservato al violoncello di Luigi Piovano in una Sinfonia di Rachmaninoff e in un Concerto per violoncello di Haydn diretti dall'importante direttore internazionale, il giapponese Kazuki Yamada.