Italia - Strage di Erba: spuntano nuovi testimoni

Le ultime sul caso riaperto ufficialmente negli scorsi giorni

Fonte: Instagram - Autore: storie_degli_altri

Redazione 12/01/2024 13:47

Il caso di Olindo Romano e Rosa Bazzi, accusati dell'omicidio di Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, sua madre Paola, e la vicina Valeria Cherubini nel dicembre 2006, è nuovamente sotto i riflettori. Con il processo riaperto il 1° marzo a Brescia saranno ascoltati nuovi e vecchi testimoni, il cui ruolo potrebbe essere cruciale per scagionare gli imputati. Gli avvocati di Romano e Bazzi sono fiduciosi che queste nuove testimonianze possano contribuire a favore dell'innocenza dei due condannati all'ergastolo.
  Strage di Erba, le nuove possibili testimonianze
Fabio Schembri, uno degli avvocati attivi nel dimostrare l'innocenza di Romano e Bazzi, crede che queste nuove testimonianze possano ancora giocare un ruolo significativo nel comporre il puzzle dell'assoluzione. Secondo le difese l'obiettivo è guardare oltre il periodo di 17 anni e considerare la faida in corso tra gruppi marocchini e tunisini, legati al traffico di droga. Tuttavia alcune delle testimonianze sono già state sentite in passato e nessuna delle sentenze emesse finora le ha considerate di particolare importanza. Tra i nuovi testimoni spicca l'ex capitano dei carabinieri di Erba, Beveroni, il quale dovrebbe raccontare di presunte manipolazioni da parte del suo luogotenente, il maresciallo Gallorini, nei confronti del testimone oculare della strage, Mario Frigerio. Nonostante la Cassazione abbia escluso che Azouz Marzouk, il marito di Raffaella, avesse conti in sospeso con la malavita organizzata, le difese insistono sulla pista della faida legata alla droga. Gli avvocati intendono infatti dimostrare che la pista giusta è quella di Marzouk e della sua connessione con il traffico di stupefacenti.
  Romano e Bazzi possono tornare liberi
Olindo Romano e Rosa Bazzi hanno scritto al Tg1 sottolineando la loro innocenza e il desiderio di far emergere la verità sui criminali che hanno commesso gli omicidi legati al traffico di droga. Si definiscono "due persone semplici", vittime di coercizioni psicologiche per confessare durante l'interrogatorio. Il prossimo passo sarà il 1° marzo, quando nuove testimonianze saranno presentate in tribunale nella speranza di gettare nuova luce sulla vicenda e dimostrare eventualmente l'innocenza di Romano e Bazzi.

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