Italia - Rissa a Bitonto: la confessione del responsabile della morte del 40enne

Un giovane di soli 20 anni ha preso a pugni l'uomo per motivi di gelosia e si è costituito alla caserma dei carabinieri assistito dal suo avvocato. Attualmente è in stato di fermo.

Redazione 06/09/2021 10:39

 
Morto durante una rissa. Il 20enne che lo ha aggredito confessa: "Guardava le nostre donne"
Dopo tre pugni, la vittima sarebbe caduto, battendo la testa sul marciapiede. Il ragazzo che lo ha colpito aggiunge: "Sono andato via, non pensavo fosse morto".
 
I fatti e la confessione
Ecco quanto accaduto raccontato e ricostruito dall’aggressore Fabio Giampalmo di 20 anni: "Mentre stazionavamo sulle panche sotto il gazebo con le nostre mogli" Caprio "si è avvicinato per origliare cosa stessimo dicendo e ha guardato in maniera provocatoria le nostre compagne. Notata questa circostanza, io mi sono alzato, gli ho detto testualmente 'sempre avanti e dietro devi andare? Qual è il problema?', così dicendo gli ho tirato tre pugni colpendolo al viso, l'ho visto cadere in terra e sbattere la testa sul marciapiede. Non pensando che sarebbe morto sono andato via".
Questo è il racconto fatto ai carabinieri dal ragazzo che è stato sottoposto a fermo per l'omicidio volontario aggravato del 40enne Paolo Caprio, morto nella notte tra sabato e domenica, durante un litigio in una stazione di servizio alla periferia di Bitonto, nel Barese.
Il decreto di fermo notificato all'indagato riporta la suddetta confessione. L’indagato è difeso dall'avvocato Nicola Capaldi
Giampalmo ha raccontato di aver notato la vittima - che conosceva di vista - parlare con la sua compagna e con quelle dei suoi amici, mentre tutti erano all'interno del bar giocando alle slot machine. A quel punto il 20enne sarebbe uscito e, dopo l'ennesimo sguardo non gradito, avrebbe colpito Caprio lasciandolo a terra, per poi allontanarsi in auto.
Alcune ore dopo l’aggressore ha saputo che il 40enne era morto, ha contattato l'avvocato e si è costituito in caserma.
 
Tutto è accaduto in una stazione di servizio sulla provinciale tra Modugno e Bitonto
L’aggressione consumata da 20enne ai danni di un uomo di 40 anni è avvenuta quindi durante una lite, in un'area di servizio sulla SP 231 Bitonto-Modugno. Paolo Caprio, 40 anni è morto dopo aver ricevuto dei colpi sul volto ed essere caduto battendo la testa sul marciapiede. Il giovane, Fabio Giampalmo, è stato sottoposto a fermo per l'omicidio volontario aggravato; si era presentato spontaneamente in caserma, accompagnato dal difensore.
L'aggressione è avvenuta intorno alle 3 di sabato notte.
Alla base del litigio tra i due, avvenuto alla presenza di diverse altre persone, anche amici e conoscenti della vittima e dell’aggressore, ci sarebbe stato uno sguardo di troppo alle donne dei ragazzi che erano dentro al bar a giocare alla slot machine.
Per confermare il racconto del responsabile, sono state fondamentali i filmati delle telecamere di videosorveglianza.
Nelle immagini delle telecamere si vede chiaramente il 20enne colpire il 40enne con due pugni sul volto. A quel punto la vittima è caduta stordita, battendo la testa. Quando il 118 è arrivato sul posto Caprio era già morto.
La salma è stata portata all'istituto di medicina legale del Policlinico di Bari dove sarà eseguita l'autopsia. 
"Bitonto ha già sofferto troppo per sopportare altre tragedie come questa. La vittima ed il presunto aggressore sono molto giovani per non lasciarci altro pensiero", scrive su Facebook il sindaco di Bitonto (Bari), Michele Abbaticchio. "Senza armi la fine di una esistenza umana è stata decretata da violenza per motivi, sembrerebbe, non legati a questioni criminali" scrive il sindaco nel post. "La prepotenza e la barbarie - conclude Abbaticchio - stanno attraversando tutto il Paese, il Sud in particolare, consegnando l'immagine di una società sempre più sola e abbandonata". 
 

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