Italia - Processo George Floyd: l'ex agente condannato per omicidio

Si è concluso il processo all’ex agente Derek Chauvin ritenuto colpevole per la morte di George Floyd.

Fonte: Wikimedia

Redazione 21/04/2021 09:58

L’ex agente di polizia Derek Chauvin è stato dichiarato colpevole per aver ucciso George Floyd. Il poliziotto è stato ritenuto colpevole per i seguenti capi d’accusa: omicidio di secondo grado preterintenzionale, omicidio colposo di secondo grado e omicidio di terzo grado.
 
Questa è stata la decisione giunta ieri dal Tribunale di Minneapolis per i fatti accaduti il 25 maggio 2020 e che ha visto coinvolto l’afroamericano George Floyd, morto all’età di 46 anni dopo che l’agente di polizia Derek Chauvin ha tenuto il ginocchio sul collo dell’uomo per più di nove minuti, nonostante le parole di aiuto di Floyd: "non riesco a respirare”. 
 
La giuria del tribunale ha preso la decisione nel giro di circa 10 ore di discussione, senza chiedere alcun chiarimento da parte della Corte di Minneapolis; ora la parola decisiva spetta al giudice Peter Cahill che dovrà stabilire l’entità delle pene, e il verdetto verrà reso noto entro sei-otto settimane.
 
Il processo
Il processo a Derek Chauvin è iniziato lo scorso 29 marzo, e durante tutto questo tempo sono stati ascoltati ben 45 testimoni. Ieri, durante la fase finale avvenuta in una Minneapolis blindata, il procuratore Steve Schleicher ha accusato l’ex agente Chauvin di aver ucciso George Floyd ignorando non solo la richiesta di aiuto dell’uomo, ma anche non rispettando tutte le regole sull'uso della forza.
 
Secondo la ricostruzione dei fatti l’agente ha tenuto il ginocchio stretto sul collo di Floyd per nove minuti e 29 secondi; la vittima era a terra ammanettata e agonizzante, davanti al negozio dove era stato accusato di aver usato una banconota falsa per acquistare le sigarette. Al contrario, la difesa rappresentata dall'avvocato Eric Nelson ha cercato di seminare dubbi sulle cause della morte, parlando dell’uso di droghe e dei  problemi di cuore di Floyd. 
A smantellare la difesa giunge anche il referto del medico Martin Tobin, che durante la sua testimonianza al processo ha affermato che la causa di morte di George Floyd è stata l’asfissia.

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