Italia - Operazione Platinum, l'affondo alla ‘Ndrangheta in Europa

Le operazioni congiunte delle Forze dell’Ordine per sgominare gli affari della ‘Ndrangheta in tutta Europa

Fonte: Pixabay

Redazione 05/05/2021 09:09

Parte da Torino l’Operazione Platinum e arriva fino in Europa con indagini che coinvolgono Germania, Romania e Spagna. Con oltre duecento donne e uomini della Direzione Investigativa Antimafia e oltre cento tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, questa nuova operazione rappresenta un duro colpo agli affari della ‘Ndrangheta sul territorio italiano e non solo.
 
Sono molte le misure di custodia cautelare e le perquisizioni che il Tribunale di Torino ha richiesto nei confronti di persone ritenute affiliate alla criminalità organizzata. Da Volpiano (TO) fino ad arrivare in Calabria, Sardegna e Germania i soggetti fermati sono considerati esponenti di spicco e membri attivi della cosca oltre che responsabili, tra le altre cose, di narcotraffico a livello internazionale.
Le Forze dell’Ordine e la procura si dicono molto soddisfatti dell’esito delle indagini che hanno portato lo Stato a dare un duro colpo alle attività criminali di questi soggetti che da anni agivano indisturbati sul suolo italiano e quello europeo.
Le reazioni della politica e del Presidente commissione Antimafia
L’Operazione Platinum ha dimostrato come la ‘Ndrangheta sia riuscita a penetrare nel tessuto sociale ed economico non solo italiano, ma europeo con interessi economici criminali in tutto il continente. Per questo l’impegno dello Stato non può essere limitato ai soli confini nazionali ma deve necessariamente portare le istituzioni a “fare muro” con gli altri paesi europei per contrastare un fenomeno in rapida espansione.
 
Nicola Morra, Presidente della commissione Antimafia ha parlato di una rete mafiosa europea che negli anni le istituzioni hanno sottovalutato, relegando la cosa come un problema solo italiano. Siamo davanti a una criticità e a una pericolosità che tutti continuano a sottovalutare ma che, in breve tempo, ha “infettato” un continente intero, soggiogando politica ed attività commerciali e diventando una rete economica in grado di avere influenze in tutta Europa e non solo.
 
Tutta la politica italiana si è detta soddisfatta dell’operazione, invitando anche la Magistratura europea a lottare contro questo fenomeno criminale che, come appena dimostrato, non è un problema solo Calabrese. Intanto tutte le istituzioni si congratulano con la DIA e con tutte le Forze dell’Ordine che con coraggio e impegno hanno lavorato nei mesi passati per sgominare una delle associazioni criminali più radicate che con i propri interessi sta causando danni irreparabili all’intero tessuto socio-economico del paese.
 
 
 
 

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