Dalle prime analisi sul corpo di Laura Ziliani, sembra che l’ex vigilessa sia stata stordita dai farmaci, ma non sarebbe questa la causa della morte. Sembra infatti che il composto di benzodiazepine trovato nel suo corpo non abbia portato al decesso, probabilmente avvenuto per soffocamento. L’ipotesi più probabile di chi indaga sul caso è che la donna, si sia addormentata per l’effetto della forte dose di ansiolitici che l’avrebbero portata a uno stato di incoscienza, solo a quel punto sarebbe stata soffocata con un cuscino. 

 

Adesso, dopo ben140 giorni dal decesso, gli inquirenti indagano per capire se è possibile trovare ulteriori elementi a sostegno del soffocamento che potrebbero incastrare definitivamente gli indagati per omicidio. Una vicenda brutale che ha stravolto un paese intero ma che ha ancora troppi interrogativi da chiarire, soprattutto sulle eventuali responsabilità delle tre persone fermate per omicidio.

Intanto nei prossimi giorni sono fissati gli interrogatori di garanzia per di Mirto Milani, Silvia e Paola Zani, arrestati con l’accusa di aver ucciso la vigilessa.

Le due donne sono al momento nel carcere di Verziano, mentre l’uomo di trova in quello di Canton Mombello. Contro di loro oltre ai precedenti tentativo di assassinare la donna sempre mediante l’uso di farmaci, anche alcune conversazioni recuperate dai cellulari degli indagati, con riferimenti a grandi somme di denaro e progetti futuri tra viaggi e lavoro.

 

Al momento, comunque, la difesa degli indagati non ha rilasciato alcuna dichiarazione, in attesa forse dei referti delle indagini in corso. Sicuramente una situazione non semplice, sia per il tanto tempo passato e sia perché gli indagati si sono chiusi nel silenzio e non hanno fornito agli inquirenti dichiarazioni riguardo la loro posizione. Probabilmente con l’esito delle analisi dei prossimi giorni si riuscirà a ricostruire con certezza la dinamica dell’accaduto e a ricostruire meglio questo assurdo omicidio.