Italia - Omicidio Cerciello Rega: ergastolo per i due ragazzi americani

Si conclude il processo per l'omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega. Ergastolo ai due imputati

Fonte: Pixabay

Redazione 06/05/2021 12:45

Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth sono stati condannati all’ergastolo per l’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri, Mario Cerciello Rega nel 2019. La sentenza è arrivata a tredici ore dell’inizio della Camera di Consiglio mentre nell’aula bunker di Rebibbia era presente la vedova rosa Maria Esilio e tutti i famigliari del Carabiniere ucciso. Oltre alla condanna è stato disposto anche il pagamento di circa un milione di euro a favore delle parti civili.
 
Dopo circa tre anni di processo, alla lettura della sentenza la vedova del vicebrigadiere è scoppiata in lacrime, abbracciando il suo avvocato alla fine di un percorso lungo e doloroso che ha finalmente consegnato alla giustizia i due responsabili della morte del militare. Il processo, iniziato a febbraio 2020, è andato avanti nonostante l’emergenza sanitaria in corso e, sin dall’inizio, l’accusa ha previsto una pena esemplare per un omicidio così brutale che è stato consumato nel giro di pochissimi secondi. 
 
Da parte loro gli avvocati di Elder e Natale Hjorth hanno costruito la loro difesa insistendo sul fatto che i due ragazzi non sapevano di avere davanti un Carabiniere e avrebbero reagito istintivamente per legittima difesa.”
La ricostruzione dell’omicidio
Le indagini su cosa è accaduto la notte del 26 luglio 2019 sono andate avanti per circa 2 anni, portando i Carabinieri a valutare testimonianze, ricostruzioni e videocamere di sorveglianza per ricostruire nel dettaglio cosa accaduto in quei pochi secondi fatali per il vicebrigadiere Cerciello Rega.
 
Quella sera il militare, assieme al collega Variale, era impegnato in un’indagine partita dal furto di uno zaino. La denuncia era arrivata da Sergio Brugiatelli che aveva fatto da intermediario tra i due americani e uno spacciatore. Elder e Natale Hjorth erano a Trastevere in cerca di cocaina. Il pusher però aveva venduto loro tachipirina e i due per vendetta gli hanno sottratto lo zaino chiedendo indietro il denaro e altra droga. Brugiatelli, nonostante il suo ruolo è andato dai Carabinieri per denunciare l’accaduto e chiedere loro di bloccare i due americani. A quel punto, dopo aver visto gli agenti, Elder ha estratto il coltello che ha colpito il vicebrigadiere Cerciello Rega a morte. I due giovani sono poi scappati verso l’Hotel Meridien dove poi sono stati arrestati.
Dalle dichiarazioni del collega del militare ucciso, sembra che una reazione del genere non fosse minimamente prevedibile data anche la situazione “surreale” avvenuta dopo un “banale” furto di uno zainetto e la vendita di tachipirina al posto di stupefacenti.
 
I due giovani, dopo aver visto i tesserini degli agenti, forse non hanno capito o forse a causa delle droghe sono andati nel panico fino alla reazione violenta che portato alla morte del vicebrigadiere. La loro difesa si è basata su questo, appunto il non aver capito la situazione e avere reagito istintivamente per legittima difesa. Difesa che ovviamente non ha retto in aula, visto la sentenza che li ha condannati all’ergastolo.
 

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