Una messinscena per nascondere il delitto: è quanto emerge da una nuova perizia sulla morte di Tiziana Cantone, la 31enne di Mugnano vittima di revenge porn. La donna potrebbe essere stata strangolata con una sciarpa pashmina, escludendo così l'ipotesi iniziale del suicidio. Indaga anche per omicidio volontario la Procura di Napoli Nord coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Corona, che ha riaperto le indagini sul caso Cantone. L'ultima perizia è stata eseguita dal professore Mariano Cingolani, ordinario di Medicina Legale dell'Università di Macerata. Il docente già in passato è stato consulente nel processo Meredith Kercher.

 

In base a quanto emerso dalla nuova perizia, sul corpo di Tiziana vi sarebbero due lesioni provocate in tempi diversi. Una compatibile con l’ipotesi di impiccamento, e l’altra, precedente alla prima, che confermerebbe l'ipotesi di strangolamento. E' lo stesso professor Cingolani a spiegare che "la seconda lesione  reca caratteristiche tipiche del solco da strangolamento, per uniformità di profondità, continuità e andamento trasversale - riporta Il Mattino - La lesione due (ipotesi strangolamento) ha preceduto la lesione uno (impiccamento, suicidio)". Per l'ordinario di Medicina Legale "l'impiccamento ha avuto lo scopo di dissimulare, confondere o rendere più difficilmente percepibile la prima modalità lesiva, tentando di simulare una modalità lesiva risaputamente suicidiaria". 

 

Aveva 31 anni Tiziana Cantone quando fu trovata morta nella sua villa di Mugnano, nel Napoletano, il 13 settembre del 2016. La donna era stata vittima di Revenge Porn: i suoi video privati a sfondo erotico erano stati diffusi in rete senza il suo consenso. In principio l'ipotesi di suicidio, poi a giugno scorso la svolta nelle indagini sul caso che ha portato la magistratura ad aprire un fascicolo per omicidio volontario.