Italia - Kabul raid usa contro militanti dell'Isis, razzo colpisce una casa: sei morti e diversi feriti

Afghanistan la tensione sale alle stelle: ultimi due giorni prima del ritiro totale delle truppe USA, l'Isis minaccia attentanti e il livello di allerta è alle stelle

Fonte: Unsplash

Redazione 30/08/2021 10:01

A meno di due giorni dalla scadenza dell’ultimatum per il ritiro delle truppe USA dai territori dell’Afghanistan, il paese diventa una zona di guerra. Esplosioni e boati scuotono la capitale; dopo gli attacchi kamikaze all’aeroporto di Kabul e i droni mandati dagli Stati Uniti a colpire gli obiettivi sensibili il paese sprofonda di nuovo nella disperazione. La promessa di una transizione di governo senza violenze fatta dai talebani sembra sempre più lontana e a farne le spese sono i civili indifesi.
 
Nel raid dei droni degli USA sembra essere stato centrato anche un palazzo; al momento sono 9 le vittime confermate, tra cui 6 bambini. Sembravano episodi separati, ma a quanto pare le operazioni americane sono le dirette responsabili del massacro. Da quanto si apprende sembra che il drone stesse intercettando un veicolo con a bordo dei kamikaze diretti all’aeroporto, l’esplosione del palazzo sembrerebbe una conseguenza diretta dell’attacco al veicolo che conteneva un gran quantitativo di materiale esplosivo. 
 
I testimoni parlando di un vero e proprio inferno con una intera famiglia decimata dai missili USA. Le auto bersagli dei droni si trovavano a pochi metri dal palazzo. Il lancio di missili e l’ingente quantitativo di esplosivo all’interno delle auto avrebbero fatto il resto, distruggendo l’intero edificio e i suoi occupanti.
Kabul, l’ultimatum scade il 31 agosto
Il rischio attentanti è altissimo e la tensione è alle stelle. Al momento i talebani sarebbero ancora propensi al dialogo a patto che gli USA lascino il paese entro il 31 agosto.  Per quanto riguarda l’Isis entrambe le parti, Governo degli Stati Uniti e talebani, condannano fermamente gli attacchi, ma sembra non esserci una vera e propria strategia al riguardo. Il dubbio di tutti è su cosa succederà dopo il 31, una volta che le truppe americane lasceranno il territorio che potrebbe cadere in mano dell’Isis in tempi rapidissimi.
 
Al momento nemmeno su questo ci sono risposte concrete da parte del neonato governo talebano. La situazione in tutto il paese è sull’orlo del baratro e oltre alla minaccia del terrorismo sembra esserci anche quella relativa a scontri e proteste contro i talebani e le nuove imposizioni; inoltre anche le prime avvisaglie di una crisi economica sono già più che evidenti con un paese dove si fa fatica a reperire denaro contante e beni di prima necessità.
 
E mentre il G7 ha dedicato una parte del summit dei giorni scorsi proprio alla questione Afghanistan, non sono ancora stati resi noti eventuali procedimenti o le prossime mosse per cercare di arginare la crisi economico-sociale-umanitaria che sta colpendo il paese; probabilmente dopo il ritiro delle truppe USA l’occidente cercherà di instaurare un dialogo con Kabul, anche se le premesse non sono delle migliori.
 

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