Il recente videomessaggio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha sollevato importanti questioni riguardanti la politica di Israele nei confronti degli ostaggi in mano ai terroristi palestinesi.

 

Netanyahu si è espresso così sugli ostaggi in mano ad Hamas: "Stiamo lavorando per ottenere un altro accordo per liberare i nostri prigionieri, ma sottolineo non ad ogni costo. Abbiamo delle linee rosse tra cui: non porremo fine alla guerra, non ritireremo l'Idf dalla Striscia, non rilasceremo migliaia di terroristi. Dobbiamo eliminare definitivamente Hamas e garantire che Gaza non rappresenti mai più una minaccia per noi".

 

Netanyahu ha inoltre sollevato preoccupazioni riguardo all'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi, affermando che è "totalmente infiltrata" dall'organizzazione militare palestinese. Questo solleva dubbi sulla neutralità dell'agenzia e sulla sua capacità di svolgere il suo mandato in modo imparziale.

La situazione a Gaza è descritta come estremamente difficile, con metà degli edifici della Striscia danneggiati e il territorio reso inabitabile. Secondo un rapporto dell'Unctad, saranno necessari decine di miliardi di dollari per rendere nuovamente vivibile la regione, mettendo in evidenza la devastazione e la necessità urgente di assistenza internazionale.

 

Nel frattempo un attentato contro l'ambasciata di Israele a Stoccolma è stato sventato, con gli artificieri che hanno neutralizzato un oggetto pericoloso trovato nei locali dell'ambasciata.