Il premier giapponese Yoshihide Suga ha deciso che rilascerà in mare l’acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima, che è rimasta duramente colpita e danneggiata dopo il terremoto del 2011. “Una decisione grave e altamente irresponsabile”, con queste parole il ministro degli Affari Esteri cinese ha commentato la vicenda, che danneggerà in modo grave e irreversibile la salute e la sicurezza dei cittadini.

 

La decisione del governo giapponese andrà a colpire in modo negativo anche tutta l’industria e la produzione ittica locale, che verrà ampiamente colpita da questo evento. Tutto avverrà nel giro di un paio di anni: verrà abbandonata in mare aperto all’incirca una tonnellata di acqua inquinata e radioattiva, che andrà ad alterare e modificare tutto l’ecosistema marino.

 

Di fronte a tale decisione, sia il governo cinese sia il governo della Corea del Sud, ma anche molte associazioni ambientaliste hanno reagito con aspre e dure critiche nei confronti di Yoshihide Suga, che da parte sua, al momento, sembrerebbe irremovibile e fermo sulla sua decisione. Il Giappone può, invece, contare sull’appoggio e la comprensione del governo degli Stati Uniti che ha dichiarato: “Il Giappone ha preso una decisione trasparente e, soprattutto, in accordo con tutti gli standard globali di sicurezza sia in tema nucleare sia in tema ambientale”.

 

Secondo quanto riportato dai media locali, inoltre, è noto già da diverso tempo che entro il 2022 non sarà più possibile contenere nei serbatoi attorno alla centrale tutta l’acqua usata nei lavori di smantellamento di Fukushima, per motivi di capienza; per tale ragione, quindi, il governo nipponico è giunto alla decisione di disperdere tutto in mare aperto, proprio perché non ha altre possibilità e altri mezzi a disposizione per smaltire l’acqua radioattiva.