Italia - Gaza, ucciso il numero due di Hamas: le reazioni

L'attacco israeliano contro Saleh al-Arouri, numero 2 di Hamas

Fonte: Canva

Redazione 03/01/2024 09:43

Saleh al-Arouri, numero due dell'Ufficio politico di Hamas e fondatore delle Brigate Ezzedin al-Qassam, è morto in un'esplosione a Beirut, Libano, causata da un drone israeliano. Hamas ha condannato l'attacco come "un vile attacco sionista", mentre Hezbollah ha promesso che la morte di al-Arouri "non resterà impunita e che quanto successo è un'aggressione contro il Libano, il suo popolo, la sua sicurezza, sovranità e resistenza". Anche l'Iran, tramite il ministro degli Esteri, ha condannato l'episodio ai microfoni di Al Jazeera: "La morte di Al-Arouri è stato il risultato del grave fallimento dell'entità sionista nell'affrontare la resistenza a Gaza. Condanniamo fermamente l'assassinio di al-Arouri, che costituisce una violazione della sovranità del Libano e chiediamo alle Nazioni Unite una risposta urgente ed efficace".
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Secondo quanto analizzato dal The Guardian, l'uccisione di al-Arouri potrebbe essere il primo di una serie di omicidi mirati all'estero annunciati da funzionari israeliani. Al-Arouri, leader anziano di Hamas e principale collegamento con Iran e Hezbollah, aveva un ruolo chiave nella Cisgiordania occupata. Recentemente, era coinvolto nei colloqui per il rilascio di ostaggi da parte di Hamas. L'attacco potrebbe avere conseguenze imprevedibili sulla guerra tra Israele e Hamas. La morte di un leader potrebbe influenzare la strategia del gruppo, ma potrebbe anche portare all'ascesa di un leader più intransigente. Inoltre, l'attacco serve come avvertimento a Hezbollah, con il drone che ha violato il suo territorio.
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Hassan Nasrallah di Hezbollah ha promesso una risposta decisa a qualsiasi assassinio sul suolo libanese. L'uccisione di al-Arouri potrebbe coinvolgere Israele in una guerra su due fronti, una situazione precedentemente evitata. L'effetto immediato è la sospensione dei negoziati per la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza. La strategia degli omicidi mirati potrebbe rivelarsi controproducente, ampliando il conflitto anziché risolverlo.

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