Italia - Caso Saman: lo zio Danish Hasnain nega le accuse. Rinviata al 20 ottobre l'udienza di estradizione

L'uomo è attualmente detenuto nel carcere francese di Fresnes e, per la prossima udienza, il Tribunale francese ha chiesto all'autorità giudiziaria italiana un supplemento di informazioni sul caso

fonte: pagina facebook "Chi l'ha visto?"

Redazione 30/09/2021 10:45

 
Caso Saman: in tribunale a Parigi lo zio nega le accuse e rifiuta l’estradizione in Italia, ma l’udienza per decidere in merito è stata rinviata al 20 ottobre.
 
Cosa è successo
Per la prima volta davanti a un giudice, Danish Hasnain, zio di Saman Abbas, ha parlato in una udienza alla Chambre de l'instruction della Corte d'Appello di Parigi, l'organo giudiziario chiamato a decidere sulle richieste di estradizione relative a persone ricercate per procedimenti di reati commessi in altri paesi. La Procura di Reggio Emilia, infatti, accusa l’uomo di aver ucciso la nipote Saman Abbas e poi di aver occultato il cadavere con la complicità dei genitori della ragazza e di altri due cugini. 
La prossima udienza è stata fissata per il 20 ottobre.
Danish Hasnain, arrestato in Francia per l'omicidio in Italia della nipote Saman Abbas, ha respinto tutte le accuse, definendole "false", davanti al giudice francese. L'uomo ha affermato e ribadito più volte: "È tutto falso, non sono assolutamente d'accordo. Qualcuno mi ha visto lì? Sono uscito da casa mia?", ha affermato Hasnain rispondendo alle domande del giudice.
“Lo zio Danish” era stato arrestato mercoledì scorso in un appartamento a Garges les Gonesse, quartiere della periferia nord est di Parigi. Le accuse di cui dovrà rispondere dinanzi all’autorità giudiziaria italiana sono quelle di di aver ucciso Saman e poi di aver distrutto e occultato il suo cadavere con la complicità dei genitori e di altri due cugini. L'uomo ha rifiutato la richiesta di estradizione che gli è stata notificata dopo i provvedimenti delle autorità italiane.
 
Di cosa si discuterà alla prossima udienza del 20 ottobre
Il tribunale francese ha fissato la seconda udienza per decidere della estradizione di Hasnain al 20 ottobre e nel frattempo ha chiesto un supplemento di elementi alla giustizia italiana. 
Il tribunale parigino durante l'udienza ha spiegato che non si tratta di una richiesta e di un passaggio per entrare nel merito delle gravissime accuse che la procura di Reggio Emilia rivolge all’uomo, bensì di un'udienza per esaminare la richiesta di estradizione arrivata dall'Italia. Solo dopo la decisione, che quindi non arriverà prima di altri venti giorni, le autorità italiane potranno interrogare l'uomo e provare a fare chiarezza sui tanti punti oscuri che ancora ci sono sulla vicenda di Saman, il cui corpo non è ancora stato ritrovato, nonostante i diversi mesi di ricerche nella cascina dove vivevano e lavoravano i suoi genitori (scappati in Pakistan).
 
Lo “zio Danish” è detenuto nel carcere di Fresnes, a Sud di Parigi
Terminata l'udienza, Hasnain ha firmato il verbale ed è stato di nuovo ammanettato per essere trasportato nel carcere di Fresnes, a sud di Parigi, dove è detenuto dal giorno del suo arresto, effettuato dalle forze dell’ordine francesi. 
"Per me adesso comincia il lavoro - ha dichiarato Layla Saidi, che difende Hasnain. "Per quanto riguarda la procedura del mandato d'arresto europeo che è stato lanciato dall'Italia, il 20 ottobre dobbiamo sottoporre i nostri argomenti. Bisogna capire se questo mandato europeo è conforme o no al diritto internazionale, alle convenzioni internazionali. Ma anche al diritto europeo che unisce la Francia e l'Italia". Queste le dichiarazioni fatte dall’avvocata Saidi ad alcuni giornalisti che attendevano fuori dall’aula di udienza. 
 

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