Italia - Caso Grillo, i genitori della ragazza denunciano: il video gira tra amici come trofeo

I genitori della vittima denunciano la condivisione del video incriminato in chat. Interviene il Garante della privacy.

Redazione 29/04/2021 09:31

I genitori della studentessa, che il 17 luglio del 2019 è stata vittima di stupro, denunciano che spezzoni del video incriminato circolano tra gli amici del figlio di Beppe Grillo. Il video è stato girato mentre veniva compiuta la violenza, nella casa in Gallura di Beppe Grillo. Secondo l’accusa, il video è stato condiviso in chat con alcuni amici della comitiva di Ciro Grillo, denunciato per violenza sessuale insieme ad altri suoi coetanei.
 
I genitori della vittima si dicono affranti dal dolore e dalle falsità, che si continuano a dire e a scrivere sul conto della loro figlia. Queste le parole riportate dall’avvocato Giulia Bongiorno: “Abbiamo appreso che frammenti di video intimi vengono condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro che speravamo sepolto. Confidiamo nel fatto che tutto questo fango sarà spazzato via facendo emergere la verità. Abbiamo dato mandato al nostro legale di agire in sede giudiziaria contro tutti coloro che a qualsiasi titolo partecipano a questo deplorevole tiro al bersaglio".
 
A tal proposito è intervenuto anche il Garante della privacy, che ha diffuso una nota nella quale si legge: "In relazione alla circostanza – riferita dai genitori della ragazza presunta vittima di stupro attraverso il loro legale – che frammenti del video, relativo all’oggetto del procedimento penale, vengano condivisi tra amici, il Garante per la protezione dei dati personali richiama l’attenzione sul fatto che chiunque diffonda tali immagini compie un illecito, suscettibile di integrare gli estremi di un reato oltre che di una violazione amministrativa in materia di privacy".
 
Tutto ciò, inoltre, si va ad aggiungere alle allusioni riportate nei giorni scorsi dalla stampa, secondo cui si tratterebbe di una possibile mossa della difesa di Ciro Grillo: ossia diffondere il video per mostrare che, in realtà, il rapporto sessuale fosse di natura consensuale.

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